Messina

Lunedì 25 Novembre 2024

Le “Glorius4” dalla Sicilia al Giappone, una storia di amicizia e musica

Le “Glorius4” dalla Sicilia al Giappone in musica
Un formidabile ensemble Ieri sera superospiti a La7 nel cult “Propaganda Live”
Agnese, Mariachiara, Cecilia e Federica: dal jazz al pop spaziando tra i generi con ironia e leggerezza
L’album “Play” tanti premi importanti in giro per il mondo e una inesauribile creatività
Una meravigliosa storia di musica e d’amicizia, d’incontri e innamoramenti musicali
Un connubio di eleganza e creatività di gesti e note che confluiscono in brani da loro rielaborati in versioni innovative
Cantanti e musiciste, Agnese Carrubba, Federica D’Andrea, Cecilia Foti, Mariachiara Millimaggi spaziano dal jazz al pop
Partite da Messina, dalla scuola di musica Progetto Suono
Le Glorius4 hanno intrapreso un viaggio che le ha portate su palchi prestigiosi italiani ed internazionali
...e ieri sera per loro anche l’emozione di approdare al programma di culto di La7 “Propaganda Live”

Una meravigliosa storia di musica e d’amicizia, d’incontri e innamoramenti musicali quella dell’ensemble vocale al femminile messinese Glorius4. Cantanti e musiciste, Agnese Carrubba, Federica D’Andrea, Cecilia Foti, Mariachiara Millimaggi spaziano dal jazz al pop, un connubio di eleganza e creatività di gesti e note che confluiscono in brani da loro rielaborati in versioni innovative, spesso “a cappella”, oppure accompagnate da pianoforte e percussioni. Partite da Messina, dalla scuola di musica Progetto Suono, le Glorius4 hanno intrapreso un viaggio che le ha portate su palchi prestigiosi italiani ed internazionali e ieri sera per loro anche l’emozione di approdare al programma di culto di La7 “Propaganda Live”. E, sulla notizia delle origini messinesi della nuova Firts Lady Jill Biden, il programma di Zoro ha mandato in onda una “siculocompilation” delle più conosciute canzoni siciliane modulate dalle voci magiche delle quattro cantanti. Con l’impasto vocale e l’ironia che sono il marchio di fabbrica delle Glorius4. «È successo tutto molto in fretta, abbiamo scritto una mail, inviato il nostro disco e dalla redazione del programma ci hanno chiesto la disponibilità a partecipare – raccontano – per loro eravamo le messinesi giuste al momento giusto perché la trasmissione avrebbe toccato temi inerenti anche la nostra città. E ci hanno invitato a sperimentare sulle sonorità della nostra terra». Che è poi nella natura dell’ensemble. Quattro donne e una perfetta alchimia, fatta di talento e studio, ognuna con le proprie peculiarità vocali e musicali: Cecilia (che è anche una bravissima attrice) è l’anima sognante, Mariachiara è la giocherellona che però ha i suoi picchi di grande serietà, poi Agnese, la pragmatica, e Federica, la guerriera. Per loro un secondo posto al Lucca Jazz Donna nel 2014, la partecipazione al Tim Torneo Internazionale di Musica a Torino, il Primo Premio e il Premio d’Onore al Concours International Léopold Bellan a Parigi nel 2017 e nel 2018 l’onore di rappresentare l’Italia alla 19th OSAKA International Music Competition’18. In mezzo innumerevoli collaborazioni, performance su palchi prestigiosi e la realizzazione del disco “Play”, con la produzione artistica di Tony Canto, il featuring di Ernesttíco alle percussioni e di Esteban Alvarez, pianista costaricense. Progetti e incontri musicali che neppure il lockdown ha potuto arrestare, le Glorius4 infatti hanno continuato a viaggiare con la musica e a condividere emozioni col pubblico. Come nascono le Glorius4 e come è cambiato l’ensemble? «Il primo incontro nel 1999, alla scuola di musica Progetto Suono, nell’ambito di un progetto più grande con più allievi, guidati da Liliana Minutoli. Ci siamo scelte e poi nel 2012 abbiamo intrapreso una ricerca sulla sonorità vocale senza limitazioni di generi e stili ma unendo le nostre idee e cercando un gusto comune. Nel momento in cui abbiamo deciso di diventare professioniste abbiamo comunicato a fare ricerche, masterclass, partecipare a concorsi, raccogliendo varie esperienze che ci hanno fatto confrontare con artisti internazionali e con il “Play in tour” portiamo in giro la summa di tutti questi anni. E alla scuola Progetto Suono siamo tornate da insegnanti». Come create i vostri brani? «Un lavoro ad otto mani, che ci diverte molto perché riusciamo ad esprimere la nostra essenza mettendo le nostre peculiarità stilistiche al servizio del lavoro di creazione. Così Mariachiara ed Agnese fanno un’analisi armonica e procedono nel concretizzare l’arrangiamento, poi si procede con improvvisazioni e melodie con gli interventi di Federica mentre Cecilia contribuisce nell’elaborare testi. L’arrangiamento di un brano diventa un fatto compositivo, non si tratta di cover ma edit, poiché creiamo qualcosa di altro rispetto all’originale, questo ci ha stimolato a creare brani inediti». Francia, Giappone, un percorso importante costellato da grandi affermazioni, ve lo aspettavate? «Un percorso bellissimo, per certi aspetti inaspettato ma che deve continuare, siamo cresciute anche grazie alle sconfitte che ci hanno però spronato a migliorarci sempre di più. Abbiamo iniziato a cercare manifestazioni dedicate alla musica vocale, come ci ha suggerito una nostra ex insegnante, la jazzista Rosalba Bentivoglio, andando prima a Torino, poi in Francia, fino al Giappone dove abbiamo vissuto davvero una esperienza unica, sia dal punto di vista umano che professionale. E anche la città di Messina e l’Italia si sono accorte del nostro progetto e sono nate importanti collaborazioni». Tante collaborazioni con artisti italiani ed internazionali, a quali siete più legate? «È sempre un innamoramento musicale che ci dona qualcosa. Tony Canto è davvero il quinto elemento del gruppo; nella collaborazione con Faisal Taher è venuto fuori il Mediterraneo e i suoni che abbiamo in comune, e poi gli incontri musicali con Alessandro Mannarino, con Paolo Belli, scovato in un aeroporto e ora nostro amico musicale, con Massimo Moriconi (bassista di Mina), con Joel, musicista poliedrico della lontanissima isola di Tonga, con i Clap Stomp Swinging, musicisti giapponesi che sono venuti a Messina a suonare con noi». Un progetto d’élite, qual è lo spazio nel mercato attuale? «È un progetto solo apparentemente d’élite perché trovata la melodia giusta tutti seguono i nostri brani. La chiave del nostro progetto è il gioco musicale, la nostra ironia che trova maggior spazio in festival, spazi off, nonostante il mercato discografico italiano sia un po’ lontano rispetto alla nostra proposta. Ma se si vuole lo spazio si trova...». Anche durante il lockdown non avete smesso di cantare. E non sono mancate nuove collaborazioni… «Ci siamo inventate un tour “virtuale nel mondo” che ci ha visto cantare in ben 7 lingue. Ad aprile dovevamo andare in tour negli Stati Uniti, era tutto pronto ma abbiamo dovuto fermarci. Troppo forte però era la voglia di continuare a volare con la mente e con la fantasia per nutrire la creatività anche attraverso collaborazioni con grandi artisti che hanno avuto una grande diffusione sui social. Questo ha creato anche una eco che si è trasformata in una ripartenza entusiasmante: un concerto al Mu.Me. di Messina, grazie all’Accademia Filarmonica Laudamo, il concerto all’Anfiteatro di Zafferana Etnea nell’ambito della rassegna internazionale di Catania Jazz, nuove collaborazioni, la presenza ad un festival teatrale di grande spessore come Primavera dei Teatri, indipendente e contemporaneo come vuole essere il nostro percorso. Lì abbiamo presentato per la prima volta al pubblico il videoclip del brano “Brucia la terra”, featuring Esteban Alvarez al pianoforte». E dunque, Glorius4 sia!

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