Forse è l’appuntamento più atteso. Domani, quarto spettacolo del cartellone, sarà in scena al “Cortile – Teatro Festival” di Messina “Dux in scatola” di e con Daniele Timpano. L’attore-autore-regista romano, uno dei più interessanti dell’attuale generazione teatrale italiana, si esibisce per la prima volta nella città dello Stretto. «Lo faccio con un po’ di emozione in più – dice – perché Messina è la città d’origine della mia nonna paterna. È come un ritorno alle origini». Appuntamento nel cortile settecentesco del Palazzo Calapaj – D’Alcontres (strada San Giacomo, accanto al Duomo) alle 20,45. Lo spettacolo della compagnia Frosini-Timpano, che ha come sottotitolo “Autobiografia d’oltretomba di Mussolini Benito”, ha avuto vari e importanti riconoscimenti. Nelle note di regia è presentato così: «Un attore – solo in scena con l’unica compagnia di un baule che viene spacciato come contenente le spoglie mortali di “Mussolini Benito”– racconta in prima persona le rocambolesche vicende del corpo del duce, da Piazzale Loreto nel ’45 alla sepoltura nel cimitero di San Cassiano di Predappio nel ’57. Alle avventure post-mortem del cadavere eccellente si intrecciano brani di testi letterari del Ventennio, luoghi comuni sul fascismo, materiali tra i più disparati provenienti da siti web neofascisti, nel tentativo di tracciare il percorso di Mussolini nell’immaginario degli italiani, dagli anni del consenso agli anni della nostalgia. L’attore, costretto ad avvicinare la materia da una lontananza cronologica e ideologica immensa, gioca un’identificazione posticcia con l’oggetto del suo racconto, parlando sempre in prima persona, come se il suo corpo contenesse la forza criminale del fascismo tra le sue quattro ossa. Un’identificazione che è appunto posticcia, visto che in scena non c’è nessun tentativo di rappresentare un personaggio-Mussolini: il duce degli italiani è nel baule, o al limite nella tomba di Predappio. L’assimilazione forzata tra il soggetto (Daniele Timpano: “sinistramente” vivo) e l’oggetto (Mussolini Benito: “destramente” morto) del racconto riconferma la lontananza irriducibile tra due visioni del mondo inconciliabili». “Il Cortile – Teatro Festival”, diretto da Roberto Zorn Bonaventura con la collaborazione di Giuseppe Giamboi, si concluderà il 5 agosto con “Uomo maturo”, scritto e interpretato, dall’inglese Steve Cable, racconto ironico delle avventure di uno straniero in Sicilia.