Un “gemellaggio” di devozione e storia quello tra San Giacomo e la Madonna della Lettera che, dopo più di 500 anni continua a coinvolgere migliaia di devoti. Stamattina, la tradizionale processione del fercolo argenteo portato a spalla, opera di Filippo Juvara e custodito nella chiesa parrocchiale Santa Maria Incoronata della vallata di Camaro Superiore a Messina, è partita alle 7 del mattino per raggiungere il Duomo, guidata dalla Confraternita di Giacomo Maggiore insieme a tantissimi fedeli. Qui, dopo un breve giro attorno alla Cattedrale, è avvenuta la cosiddetta “detronizzazione” del santo dalla varetta - momentaneamente posto sull’altare maggiore - per accogliere la teca contenente il sacro capello della Madonna. Nella messa celebrata subito dopo è stato ricordato lo storico parroco, padre Antonino Cento morto lo scorso 8 marzo, che ha guidato la comunità della vallata per 25 anni. Al termine della messa, il corteo ha ripreso velocemente il cammino per trovarsi a mezzogiorno, come da tradizione, sotto il ponte della via Santa Marta e far rientro in chiesa. La chiesa di San Giacomo, fondata dai teutonici nel 110 a.C., si trovava dietro l’abside centrale del Duomo. Durante il tragitto, vengono fatti passare sotto il fercolo i bambini nei primi anni di vita; si tratta di una tradizione collegata al Cammino di Santiago De Compostela città gemellata con il villaggio messinese. Domani, alle 18, la tradizionale processione per le vie di Camaro.