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Concerto dei carabinieri, Flavio Insinna a Taormina: "Mio padre siciliano mi ha insegnato ad aiutare"

«Figlio mio, guarda sempre dietro di te, può esserci qualcuno che ha bisogno di aiuto. Così mi diceva mio padre. Ed è grazie a questo esempio, grazie a ciò che mi ha insegnato la mia famiglia, se oggi sono qui». Le parole di papà Salvatore albergano salde nell’animo di Flavio Insinna e lo hanno portato a Taormina, dove questa sera condurrà “Note musicali sotto le Stelle” , l’evento benefico organizzato dal Comando Interregionale Culqualber dell’Arma dei Carabinieri per portare un messaggio di impegno e solidarietà che nasce sincero «dal cuore dell’Arma del nostro Sud» e che andrà a beneficio dei mille orfani dei carabinieri caduti in servizio. Un concerto interamente affidato ad un cast di militari che dentro la divisa custodiscono anche un’indole artistica, e che vedrà dunque sul palco, nello splendido scenario del teatro antico di Taormina, il mattatore del prime time, che con la conduzione de L’Eredità su Rai1 ha raggiunto i picchi di share entrando ogni sera col suo sorriso e la spontaneità nelle case di milioni di italiani. Ma anche indossando l’uniforme dell’Arma nei panni del mitico capitano Anceschi della serie “Don Matteo”, realizzando in tv un sogno che non aveva potuto coronare nella realtà.

È un evento, voluto dal comandante interregionale dell’Arma, generale di Corpo d’Armata Luigi
Robusto, che veicola istanze e sentimenti a lei affini: i valori legati alla divisa dei carabinieri, l’aiuto a chi è in difficoltà, l’espressione di ciò che sa offrire di meglio il Meridione.

«Mio padre era siciliano (la sua perdita è narrata nel libro “Neanche con un morso all’orecchio” del 2012, ndc). Tra le cose che mi ha insegnato c’è il valore del dono. Donarsi agli altri è fondamentale in un mondo che tira su i muri col filo spinato. Ho colto la dolcezza di questa richiesta, la possibilità di dare una mano, ed eccomi qui. Noi abbiamo avuto tanto e dobbiamo restituirlo. La felicità vera è condivisa, quella individuale non mi interessa. Credo davvero che l’altro alla fine puoi essere tu. Ed era ciò che credeva anche il mio amico Fabrizio Frizzi».

Un tema quello del dono, che lei ha anche reso concretamente con un gesto che ha riempito le cronache: ha donato la sua barca per aiutare con il ricavato i profughi siriani.

«Mio padre era ufficiale medico della Marina, mi ha insegnato il valore del soccorso in mare. Mi regalò una barca e mi disse: usala con i tuoi amici, ma fai in modo di riportare sempre tutti a casa. E ho donato la mia barca, che si chiamava Roxanna come mia madre, pensando che anche io, se mi trovassi in mare e ne avessi bisogno, vorrei essere aiutato. I Care, io ci tengo. Qui oggi con l’Arma dei Carabinieri, e, con lo stesso spirito, portando uno spettacolo nelle scuole, perché prevenire è meglio, o in carcere, perché recuperare è sempre possibile. O anche in teatro, che per me non è un ripiego o un passatempo, ma uno dei regali più belli».

Tanti i personaggi “istituzionali” interpretati, con la divisa del carabiniere o del poliziotto, ma anche figure di grande caratura, come quella di Don Bosco, l’educatore per eccellenza, o del sacerdote che pregò per Maria Goretti morente, o di don Paolino che fu accanto a Padre Pio. Ruoli basati su una credibilità personale, ma anche fonte di una sorta di responsabilità sociale, pure se declinata nella sua espressione artistica.

«Sì, è una responsabilità che avverto. Ma non nel sentirmi un esempio, anzi, come diceva Zoff, non ho mai cercato di essere alla moda. E ho fatto rinunce, sacrifici. Con i miei amici Gabriele Cirilli e Enrico Brignano ci pagavamo le spese delle scenografie quando serviva. E dico ai ragazzi con cui parlo che questo mestiere non sempre riesce. Ma mi diverto con quello che faccio. E cerco di restituirlo, regalando un sorriso ad esempio negli ospedali. Un primario una volta mi disse: li faccia ridere, funziona».

«È la sintesi di un percorso ispirato ai valori che rendono un carabiniere “artista”» afferma il generale Robusto, che ha ideato e fortemente voluto l’evento.

Insinna oggi avrà modo di apprezzare l’abbraccio del pubblico e il calore di Taormina. Mentre alle 21 si accenderanno i riflettori su una serata unica nel suo genere, ad ingresso libero e alla quale tutti sono invitati, per contribuire con una donazione al sostentamento degli orfani dell’Arma. A raccoglierle sarà la Croce Rossa, coinvolta nel progetto assieme ad altri enti, tra cui il Comune di Taormina, Taormina Arte e la Fondazione Bonino-Pulejo, presieduta dall’amministratore delegato e direttore editoriale di Ses Gazzetta del Sud-Giornale di Sicilia Lino Morgante, che supporterà la diffusione dell’evento, di grande rilievo per la Sicilia e la Calabria, ma non solo: lo spettacolo sarà infatti ripreso da Videobank e verrà poi trasmesso nei prossimi giorni sulle reti del gruppo Ses : Rtp e Tgs.

Il programma

L’evento di oggi comincerà alle 11 con l’alzabandiera al Teatro Antico, con le scolaresche. Quindi la Fanfara del 12° Reggimento Carabinieri Sicilia sfilerà in Corso Umberto, esibendosi in Piazza IX Aprile. Alle 21 il concerto (ingresso fino alle 20.30, a esaurimento posti), con i musicisti della Fanfara dell’Arma e solisti della Banda della “Brigata Aosta”. L’orchestra Giovanile dell’Istituto comprensivo 1 di Taormina suonerà un celebre brano di Ennio Morricone.

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