Si chiama “Modello di valutazione multidimensionale della performance manageriale nelle aziende ospedaliere pubbliche”. Ed è il report molto interessante che l’Agenas, ovvero l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, ha diffuso per la prima volta nei giorni scorsi. Per la sanità dalle nostre parti il responso è chiaro, non siamo messi malissimo, quindi non occupiamo gli ultimi posti, tranne il Papardo per la categoria dell’obsolescenza dei macchinari, non spicchiamo per posizioni di vertice, quindi siamo in grado di fornire un livello “medio” di assistenza ai pazienti. Un altro parametro generale importante, che la politica dovrebbe valutare attentamente: laddove i vertici decisionali delle strutture sanitarie, leggasi direttori generali e direttori sanitari, sono rimasti più a lungo, le performance sono nettamente migliorate in quasi tutte le strutture esaminate nell’arco del trienno, e questo dovrebbe far comprendere che la “stabilità” paga a differenza dei commissariamenti transitori. Non è oggetto dell’analisi ma come non ricordare che nelle nove Asp siciliane - un altro dato che è emerso nei giorni scorsi -, sono proprio i commissariamenti provvisori la prima ragione della debacle della sanità pubblica in termini di programmazione e risultati nel lungo periodo. Per la prima volta, in sostanza, l’Agenas spiega che «ha valutato la capacità di conseguire obiettivi assistenziali - esiti delle cure e accessibilità ai servizi -, coerentemente con le risorse disponibili siano esse di tipo finanziario, professionale e tecnologiche. Successivamente la valutazione interesserà anche le Aziende sanitarie territoriali». Quindi anche le Asp saranno prossimamente valutate in base alle performance. Il sistema di valutazione è previsto dalla legge n. 145/2018 e «assegna ad Agenas la realizzazione di un sistema di analisi e monitoraggio delle performance delle aziende sanitarie, con l’obiettivo di segnalare eventuali e significativi scostamenti relativi alle componenti economico-gestionali, organizzative oltre che della qualità, della sicurezza ed esito delle cure senza trascurare l’equità e la trasparenza dei processi». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina