Nascondeva in casa un cadavere, a Santo-Bordonaro. È quanto hanno scoperto gli uomini delle Volanti della Polizia, l’8 maggio scorso, alle Case gialle. Durante un controllo di routine, gli agenti hanno fermato per strada una persona già conosciuta, un 50enne. Successivamente, è scattata una perquisizione nel suo alloggio, dov’è stato rinvenuto un corpo privo di vita, si tratta di un uomo, di origini calabresi: Ferdinando Testa, 56 anni, calabrese di Melito Porto Salvo. Peraltro si tratta di un latitante per essere stato raggiunto da una condanna a 5 anni emessa dal Tribunale di Reggio Calabria. La Procura ha aperto un fascicolo e sottoposto a indagini il 50enne, con l’ipotesi di reato di occultamento di cadavere. Tra le ipotesi, che vanno però verificate, la principale è che alla base dell'occultamento del cadavere ci possa essere stato l'interesse del coinquilino a percepire la pensione (o il reddito di cittadinanza) del 56enne. Tra le carte sequestrate, gli agenti sembra abbiano trovato un documento di identità contraffatto sul quale il cinquantenne avrebbe apposto una sua foto.
A commentare la vicenda è il parroco del rione, don Giuseppe Di Stefano: “Sono qui da cinque anni, e continuo a notare che si muore di fame e di povertà, nell’indifferenza delle Istituzioni. Mi faccio portavoce del messaggio di cordoglio da parte dell’arcivescovo mons. Giovanni Accolla”.
Caricamento commenti
Commenta la notizia