Alla fine della festa tutti a casa. Dopo un’allegra giornata, trascorsa tra una lasagna e un nodo di salsiccia, arancini, pidoni, pasta al forno e carne arrostita, come nella migliore tradizione del 25 Aprile. Nonostante le condizioni meteo non fossero le migliori, baldoria è stata fatta, con tanta musica e canti che hanno permesso di staccare la spina dal vissuto quotidiano, ritemprandosi a contatto con la natura. Quella stessa natura che va tutelata, come testimoniano i cassonetti posizionati dieci metri fuori dall’area attrezzata “Ettore Lombardo”, riempiti fino all’orlo dai cittadini che correttamente hanno differenziato la spazzatura prima di andare via. Ma non tutti siamo uguali. Le immagini che pubblichiamo testimoniano ancora una volta il comportamento di quanti pretendono di usufruire di uno spazio pubblico e di sporcarlo a proprio piacimento. La festa è finita, qualcun altro pulirà. Da sempre è così. Il 25 Aprile sembra la fotocopia del lunedì di Pasqua. Non si contano i sacchi di spazzatura per terra strapieni di bottiglie, bicchieri e piatti di plastica, tavoli sporchi ricolmi di bottiglie di vetro abbandonate al proprio destino. Nello stesso spazio che magari il giorno dopo potrebbe essere occupato da altri. Uno spettacolo indecoroso il biglietto da visita presentato a quegli escursionisti che mercoledì si sono recati nell’area attrezzata Ettore Lombardo per il piacere di godere di una giornata di relax a contatto con la natura. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina