Vandalizzata nella notte, a cavallo tra lunedì e ieri, l'area limitrofa alla pozza dei fanghi di Vulcano. Ignoti, hanno divelto sia ampie parti della recinzione in legno, posizionata, a suo tempo, dalla Geoterme per gestire gli accessi, sia le strutture, provvisorie, che erano state poste nel momento in cui, nel giugno del 2020, il sito era stato sequestrato dalla Procura della Repubblica di Barcellona per presunti illeciti edilizi e per i quali è aperto un procedimento dinnanzi al tribunale della città del Longano. Nei giorni scorsi, attraverso varchi creati nella recinzione, alcuni turisti erano penetrati all'interno della pozza dei fanghi per farsi il bagno. Nell’isola, a proposito di quanto accaduto nella notte, si avanza l’ipotesi che si possa essere trattato di una specie di forma di protesta per il perdurare della chiusura: sicuramente, a nostro avviso, non il modo giusto per rivendicare l’apertura dell’importante sito, fonte, insieme al vulcano, anch’esso chiuso, dell’economia isolana. Tra l’altro, da qualche giorno a Vulcano, sono diventate “out” anche le escursioni al cratere di Vulcanello, apprezzata alternativa da parte degli escursionisti che giungono sull’isola. Tutti i dettagli nell'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina in edicola domani