Il progetto del Ponte sullo Stretto è stato tirato metaforicamente fuori dai cassetti dal governo Meloni. Ma fuor di metafora, i faldoni, quelli originali, timbrati e controfirmati, sono dentro alcuni bauli verdi, più o meno sigillati, impolverati e dimenticati negli scantinati dell’archivio dell’Urbanistica. Un archivio che, però, è costantemente a rischio e, con esso, è a rischio la memoria storica della città. Basterebbe una pioggia un po’ più prolungata e copiosa: tutto o quasi potrebbe andare distrutto. Lo hanno messo per iscritto più volte i responsabili degli uffici dell’Urbanistica, all’interno dell’ex Dante Alighieri, e lo ha denunciato con forza, nei giorni scorsi, la Fp Cgil, evidenziando i rischi per la sicurezza dei lavoratori stessi (oltre che dei cittadini che si rivolgono al front office). Le lettere con richieste “d’aiuto” provenienti dall’Urbanistica non si contano. Partiamo, ad esempio, da una nota di poco meno di un anno fa, datata 24 aprile. A scrivere sono la dirigente comunale all’Urbanistica, Antonella Cutroneo, e il responsabile dell’archivio, Santi Denaro, destinatario è l’ufficio manutenzione stabili comunali: «Si chiede un intervento urgente di pulizia straordinaria, oltre alla programmazione necessaria di pulizia ordinaria» dei locali di circa mille metri quadrati del seminterrato destinato all’archivio, appunto dell’Urbanistica. A settembre un acquazzone crea non pochi danni, partono altre richieste di intervento. Nulla. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina