La basilica di S. Antonio dei padri rogazionisti si prepara a vivere un evento particolarmente importante: la restituzione al culto dei fedeli e all’attenzione degli esperti del monumentale crocifisso ligneo risalente alla fine del XV secolo, dopo la lunga azione di restauro promossa dalla congregazione di S. Annibale Maria di Francia e dell’assessorato regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, assistita nelle varie fasi dalla Soprintendenza ai Beni Culturali di Messina. Nel corso della cerimonia, che si terrà nella basilica di via S. Cecilia sabato prossimo alle 17, interverranno la soprintendente Mirella Vinci, la storica dell’arte Stefania Lanuzza e la restauratrice Fedra Sciacca, introdotti dal superiore dell’Istituto antoniano padre Giorgio Nalin e dal rettore del santuario padre Mario Magro; la presentazione sarà arricchita dai commenti musicali della soprano Chiara Taigi.
Si tratta di un’opera importante sotto il profilo devozionale oltre che artistico, per il quale costituisce un unicum nell’ambito della scultura rinascimentale siciliana. Proprio in relazione a questo, il recupero dei valori plastici e pittorici del Crocifisso aggiunge un importante tassello alla conoscenza della scultura lignea di area meridionale segnando un punto di partenza per la definizione dei fenomeni culturali che hanno caratterizzato l’area messinese nel cruciale passaggio dal XV al XVI secolo, con la conseguente rivalutazione dei rapporti tra i modelli aulici e la copiosa produzione seriale dei crocifissai locali, come spiegano l’architetta Vinci e la dott.ssa Lanuzza.
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