«Entro marzo bandiremo il concorso internazionale di idee per l’area fieristica. Gli uffici dell’Autorità di Sistema portuale stanno lavorando al capitolato per definire al meglio le risorse e gli oneri. Al contempo il nostro strumento principe è la convenzione con il Consiglio nazionale dell’Ordine degli Architetti sulla cui piattaforma il bando sarà pubblicato. È importante determinare bene anche i premi per i progetti migliori, che saranno probabilmente 4 o 5, sulla base delle giuste parcelle, tenendo conto degli impegni di spesa necessari per i progettisti in gara». Appare quanto mai determinato il presidente dell’Autorità di Sistema portuale dello Stretto, l’ingegnere Mario Mega, dopo 3 anni e 3 mesi di mandato alla guida dell’ente ministeriale, nell’imboccare il rettilineo “finale” della storica questione Fiera. Una soluzione definitiva già più volte tentata ed inseguita, tra le difficoltà, da predecessori più o meno decisi. Ma ora più che mai, per almeno due ragioni, il concorso internazionale di idee è annunciato come un bando certo «entro la fine di marzo». La prima è sotto gli occhi di tutti: la situazione di azzeramento del demanio più pregiato di Messina – con le enormi masse di inerti frutto dei lavori, stoppati per sempre, di ricostruzione dell’ex Teatro – ha imposto un’accelerazione doppia. Non poteva bastare – per tutti i valori che la cittadella racchiude – l’apprezzabile decisione di realizzare subito un parco verde con balconi panoramici vista Stretto, il cui progetto (dell’arch. Giovanni Lazzari) sta conseguendo tutti i pareri per diventare cantiere. Occorreva che questo stesso intervento, di base, fosse l’avvio di un progetto ampio ed organico, per il quale si celebrasse una sfida al rialzo tra i migliori progettisti possibili. Da qui la notizia, confortante, che gli uffici stanno lavorando per lanciare il bando internazionale già «entro marzo». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina