Un’area collinare distante 400 metri dalle Quattro Strade è stata deturpata dai rifiuti. Disastro ambientale? Sembrerebbe proprio di sì. Calcolando il volume di quanto abbandonato non saranno sufficienti un paio di camion per riportare i luoghi alla loro origine. È necessario un controllo capillare, con telecamere da piazzare nei punti strategici e se possibile con postazioni vedetta in grado di intervenire per cogliere in flagranza quanti deturpano le nostre colline. Le foto sono rappresentative di un luogo in questo momento invivibile. La discarica si trova in uno spiazzo dietro la collina, a poche curve dal distaccamento della Forestale, in un punto sterrato di raccordo che permette, attraverso varie derivazioni, di raggiungere la Statale di Villafranca, la parte iniziale del Torrente Tarantonio e dall’altra parte il Bosco della Candelara. Al di là della strada asfaltata, andando verso Portella, alle spalle della collina esiste un sentiero molto battuto. Uno sterrato piacevole da attraversare, che dopo circa un chilometro si allarga sotto una meravigliosa pineta con area attrezzata, con sentieri che declinano nel Tarantonio. Continuando, poi, si raggiunge il limite della parte alta del bosco della Candelara, proprio in prossimità dell’arteria che s’inerpica da Salice. Un luogo incantevole, che regala panorami mozzafiato sul Tirreno e sulle Eolie e che, essendo in buona parte pianeggiante, conserva le caratteristiche ricercate dagli appassionati di trekking o dai ciclisti che lo affrontano con le mountain bike. Nell’occasione abbiamo registrato il disappunto di un gruppo di byker, anche loro amareggiati, che hanno riscontrato, zigzagando tra i rifiuti, alcuni documenti con i nominativi dei proprietari, facilmente identificabili. Quanto abbandonato ha trasformato lo slargo in un immondezzaio. Desta preoccupazione anche la spazzatura ritrovata nella parte bassa della collina che considerando dove si trova, è stata certamente conferita in passato. Sporgendosi verso il basso si vedono cumuli di rifiuti, ormai difficilmente recuperabili, che certamente appartengono a discariche precedenti, “riemerse” dopo essere state sotterrate.