Alla fine è stata scelta la soluzione che volevano i residenti. Quella che lascia la situazione così come è, o quasi, quella meno impattante, quella che consente di far convivere commercio e mobilità moderna.
Non è stata necessaria una riunione fiume per arrivare all’accordo. Ieri mattina il sindaco ha incontrato diverse decine di commercianti e residenti della zona di Sant’Agata per approfondire la vicenda della realizzazione della pista ciclabile.
Il progetto, così com’è, in quel tratto viene stoppato, e ne verrà preparato un altro che sia meno “impegnativo”. La pista si farà lo stesso ma sarà più piccola e mista.
Siamo nel tratto di Sant’Agata vicino a Principe. E dall’inizio del mese è stato avviato il cantiere della Ing. Due srl di Agrigento che avrebbe dovuto, in quel lotto, realizzare una pista ciclabile larga poco più di 4 metri e che comprendesse due corsie, una per senso di marcia, per i mezzi a due ruote, e un marciapiedi nuovo per i pedoni. Il tutto chiuso da un cordolo che avrebbe evitato le “invasioni” delle auto, separando nettamente il nuovo tracciato. Appena sono state montate le barriere di cantiere si è scatenato il caos in quei 380 metri. Commercianti e residenti si sono sentiti “bloccati”, ovviamente ogni tipo di fermata era diventata impossibile per le auto e la protesta è iniziata a montare.
«Già lo scorso consiglio circoscrizionale si era espresso negativamente su questo tipo di progetto – ha detto ieri Giovanni Donato, consigliere del VI quartiere che ha perorato la causa degli 80 negozianti di quel tratto e di quelli limitrofi –. Abbiamo scoperto cosa si sarebbe realizzato solo quando era stato già definito. Come sarebbero potuti passare due autobus che viaggiavano in senso opposto? Ci si è posti il problema della desertificazione commerciale di quelle decine di attività se fossero stati azzerati i parcheggi?».
Tutta la questione è stata analizzata con attenzione soprattutto in questa settimana. Prima, l’intervento in prima commissione del vicesindaco che aveva rassicurato che la pista sarebbe stata realizzata ma anche c’erano spiragli per trovare soluzioni che compensassero i disagi. Poi la convocazione dei commercianti e alla fine ha vinto la politica, quella che non si innamora ad ogni costo delle soluzioni tecniche ma che riesce a modellarle in base alle necessità e alla volontà della gente. E così lunedì pomeriggio è arrivato il cambio di rotta con la convocazione di Basile e Mondello per i progettisti con le nuove direttive.
Quelle poi comunicate ieri al tavolo con i commercianti e che possono essere sintetizzate così. La pista ciclabile diventerà, come in altri punti, ciclopedonale, cioè chi passeggia condividerà lo spazio con chi viaggia a due ruote su unica corsia. Servirà una larghezza minima di 2 metri, la metà di quella progettata e i cui lavori erano cominciati ad inizio mese. Questa riduzione ( la carreggiata minima per una bici è 1,20 mt) consentirà anche di continuare a far sostare le auto in maniera parallela alla banchina, salvando il commercio “mordi e fuggi” di tutto quel rione.
E con l’appalto attuale come la mettiamo? Si tratta di un’opera da 508mila euro che però aveva due lotti. Oltre a quello in zona Principe, c’è anche quello dell’area del Trocadero. Laddove la pista ha ceduto sotto i colpi dei marosi e di un’erosione che non dà scampo. In quel punto sarà evitato passaggio lato mare e verrà realizzata una traccia che passerà fra i campetti e la strada. Il cantiere, perciò si sposterà in queste ore, su quel tratto. Nel frattempo il nuovo progetto, quello della pista da due metri, sarà definito e quindi, a seguire, gli operai torneranno a Principe. «Non perderemo un euro, ci mancherebbe – dice il sindaco Basile – la normativa ci viene incontro perché ci consente di investire anche sulla manutenzione dei sottoservizi che sono particolarmente usurati. Prima non si poteva fare, adesso sì. E poi avvieremo gli studi per capire se c’è la possibilità di costruirne un’altra, più comoda in termini di larghezza, che passi dietro i caseggiati». In pratica accedendo dalla strada sterrata che porta al miniautodromo. Ma c’è un parere negativo del 2013 del Genio Civile per il tratto “Fortino – Principe” per questioni legate al pericolo di eventi meteomarini avversi e perchè non è consentita la realizzazione di quel tipo di pista come “opera inamovibile” quale è stata progettata. Ma una revisione del progetto con un fondo naturale e senza materiali di edilizia più pesante.
La rettifica del progetto ha scatenato la reazione politica di Fratelli d’Italia. «L'assessore Mondello – ha scritto Libero Gioveni – lunedì in Commissione a verbale aveva detto che non si poteva più tornare indietro sull'appalto. Ora Basile fa dietro front. Il nostro gruppo è soddisfatto del risultato ma non possiamo non evidenziare il dato politico, ossia che all'interno della stessa Giunta non ci si parla o addirittura che alcuni assessori non godano pienamente della fiducia del sindaco.
«Non è un passo indietro – risponde Basile– perchè siamo vicini alle istanze dei cittadini. È un passo accanto. Perchè solo ora? Il percorso era cominciato e ora abbiamo trovato una soluzione per fare la pista e sostenere i commercianti. Insieme all’assessore Mondello abbiamo deciso di modificare l’impostazione di un progetto che comunque continua».
Messina, Centofanti: "Bene dietrofront di Basile sulla revisione del progetto relativo alla pista ciclabile"
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