Messina

Sabato 23 Novembre 2024

Messina, nella zona sud case e strade invase dal mare: l'appello dei residenti

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Ogni tanto la natura ricorda all’uomo chi comanda e in giornate come quella di ieri, nella zona sud, della città il messaggio è arrivato forte e chiaro. È soprattutto fra Galati e Giampilieri marina che si sono avvertiti gli effetti di un maltempo che ha indemoniato il mare mettendo alle corde diversi aree costiere. Onde alte anche tre metri spinte da un Grecale e da un Levante che soffiavano con raffiche oltre i 30 km/h, hanno sferzato il litorale sud sin dalla notte. Le fragorose e incessanti onde sbattevano forte sulla battigia e “rimbalzano” finendo la loro corsa sulla strada, nelle case, nelle proprietà. Poco dopo le sei del mattino, l’onda lunga ha costretto il Comune ha chiudere al transito la strada statale 114 proprio all’altezza di Santa Margherita. Troppo pericoloso passare con un’auto se proprio in quel momento un’onda terminava la sua corsa sull’asfalto, in quel punto così poco difeso. Tutti i mezzi (tranne qualche bus) fino alle 11,30 sono stati deviati sulla vecchia Nazionale, ma per via della ridotta carreggiata, il senso unico è stato alternato. Nel corso del pomeriggio e poi in serata (quando è stato chiuso anche il porto di Tremestieri) è stato necessario, con il rinforzarsi del mare, richiudere la Statale. Molto più seria la situazione nei caseggiati della zona. La maggior parte sono utilizzati solo nella stagione estiva, ma in ogni caso, i danni sono stati ingenti. A Santa Margherita, poco dopo l’incrocio semaforico, i complessi edilizi che si affacciano sulla spiaggia sono stati invasi dal mare. Cantinati e piani terra sono stati battuti dalle onde. A pochi metri dalla linea di costa ci sono dei massi frangiflutti, ma ieri erano un ombrello contro una mitragliata. Sabbia ovunque e lavoro extra per i volontari della zona, la protezione civile, i vigili del fuoco, e i vigili urbani. Aree abitate invase anche in un tratto non difeso di Galati Marina, ma soprattutto a Briga e a Giampilieri. Gli addetti hanno lavorato fino a tarda sera in un locale della riviera di Santa Margherita la cui attività è stata messa a rischio dalle ondate che violentemente hanno battuto la spiaggia che in quel punto è anche particolarmente ampia. «Presso che distrutto il lido Zahir» ha raccontato il presidente diquartiere Alessandro Costa. Ma la giornata da incubo di ieri ha riportato a galla il tema della difesa costiera in quella zona. Un maxi intervento è stato programmato dalla Regione con il supporto in termini di progettazione da parte del Comune, per tutto il litorale che va da Galati a Santa Margherita. Sono stati realizzati tre lotti ma finora ne è stato completato uno solo. Quello di Galati marina dove sono stati posizionati otto pennelli in scogli naturali ( valore 1,7 milioni di euro). Adesso la popolazione attende il completamento dell’opera e proprio in questi giorni, fa sapere il direttore dell’ufficio per l’emergenza idrogeologica Maurizio Croce, dovrebbe andare a gara anche l’appalto che riguarda Santa Margherita. «Abbiamo presentato tutta la documentazione progettuale, con aggiornamento dei prezzi, a luglio scorso – dice l’assessore comunale Francesco Caminiti – e a giugno il presidente Musumeci ci ha confermato che il finanziamento (1,3 mln, ndc) era stato assegnato». «I progettisti hanno inviato gli ultimi aggiornamenti una settimana fa, e stiamo ultimando la fase autorizzativa» risponde Croce. Di certo se i pennelli fossero già stati posizionati, la conta dei danni sarebbe stata meno grave. «La mareggiata – scrivono i cittadini del comitato Salviamo Galati Marina – ha fatto tornare il mare e la sabbia ad invadere le proprietà, le abitazioni e le strade. È riemersa tra gli abitanti la paura per ciò che è successo e per quello che potrebbe accadere anche alla luce di quanto verificatosi nelle zone più a sud del nostro territorio, cosa che non ci fa sentire al sicuro, ma, al momento, solo graziati. Non è per nulla scontato che la realizzazione degli interventi segua i tempi e le modalità previste. Molte sono le interferenze politiche e delle priorità del momento. Perché le autorità locali non spingono affinchè si intervenga e si metta in sicurezza il loro territorio?».

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