«A bordo della rompighiaccio italiana “Laura Bassi” che ha stabilito un record mondiale, toccando il punto più a Sud del pianeta mai raggiunto da una nave, ci sono pure io». Il messinese Francesco Centorrino, classe 1981, è emozionato per l' avventura che è già Storia. E appena il segnale glielo permette, e soprattutto il fuso orario, come un fiume in piena racconta le emozioni che con il suo gruppo di lavoro sta vivendo.
«A pensarci bene – racconta alla Gazzetta – l'impresa raggiunta nel corso della campagna oceanografica della 38esima Spedizione italiana del Programma nazionale di ricerche in Antartide, sostenuto dal ministero dell’Università e della Ricerca e gestito da Enea e Cnr, è veramente entusiasmante e altrettanto bella da raccontare. E ognuno di noi presenti sta aggiungendo un tassello alla narrazione che per ora popola tutti i telegiornali. Per me tutto è frutto un po' di quello che è il secondo tempo della mia vita. Mi sono diplomato all'Istituto Ettore Majorana di Messina e oggi, dopo una parentesi cremonese in cui ho lavorato da titolare nel settore dei serramenti, ricopro il ruolo di ufficiale elettrotecnico a bordo di navi mercantili. E se fosse un film, ma non lo è – sospira pensando alla bellezza dell'accaduto – potremmo dire che sono il fortunato elettricista messinese, membro dell'equipaggio della felice spedizione che il 29 gennaio sotto il comando dell'abile Franco Sedmak , ha raggiunto il punto più a Sud del circolo polare artico toccando le coordinate 78.44. 280. Pura magia. Ma in fondo nulla nasce per caso perché papà Giuseppe – ricorda Francesco –, oggi in pensione, è stato uno storico comandante che mi ha trasmesso questa grande passione per il mare».
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