«Quando è successo avevo 17 anni, ricordo tutto di quei momenti, papà che non rispondeva al telefono, le sirene, è stato devastante. Questa giornata mi evoca dolore ma anche riflessione sul fatto che sono cambiate molte cose sotto il profilo della sicurezza, spero che il loro sacrificio sia servito a qualcosa». Sono trascorsi 16 anni ma il dolore è quello del primo giorno per Gianmarco Sposito, come per gli altri familiari delle quattro vittime della tragica collisione al largo di San Raineri tra la nave veloce Segesta Jet e la portacontainer Susan Brochard. L’incidente del 16 gennaio 2007 che ha strappato all’affetto dei loro cari quattro marittimi: Sebastiano Mafodda, Marcello Sposito, Domenico Zona e Palmiro Lauro, componenti dell’equipaggio del Segesta e ha provocato anche il ferimento di numerosi passeggeri. In occasione del sedicesimo anniversario le quattro vittime della collisione sono state ricordate, su iniziativa di Rfi, con una cerimonia a mare, una messa e la deposizione di una corona di alloro. Particolarmente commovente la cerimonia in mare, i familiari delle vittime che hanno raggiunto a bordo della nave Tindari Jet il punto in cui è avvenuta la collisione, al largo del faro di San Raineri, per un momento di preghiera e per deporre in mare una corona di alloro. Come si usa in mare, l’imbarcazione ha fatto tre giri proprio dove si verificato l’incidente. Presenti motovedette dei Carabinieri, della Capitaneria di Porto e della Polizia. Subito dopo nell’atrio di fronte la Corte di Ulisse della Stazione centrale è stata celebrata una messa da Fra Girolamo Palminteri, padre guardiano del santuario di Lourdes, assieme al diacono Giuseppe Dini, collega delle vittime e al ministrante Cesare Molinè. «Quando accadono queste cose – ha detto Fra Girolamo nell’omelia – ci si chiede perché, ma non è cercando il colpevole che si risolve il problema, occorre comprendere cosa non funziona». Poi il monito a «non fare l’abitudine al male che ci circonda». Il ricordo dei quattro marittimi è stato sottolineato anche da fra Giuseppe, cappellano della Stazione. Presenti alla cerimonia, oltre ai familiari delle vittime, i colleghi di lavoro, marittimi e ferrovieri, anche i rappresentanti delle forze dell’ordine e della Capitaneria, Giuseppe Marta della Direzione navigazione di Rfi e ad di Blu Jet, la preside del Nautico Daniela Pistorino, l’ex comandante Sebastiano Pino. Al temine della messa tutti in corteo si sono recati nel piazzale della Stazione marittima dove, alla presenza del sindaco Federico Basile, è stata posta una corona di alloro davanti davanti al monumento dedicato alle vittime del Segesta ed è stata letta la Preghiera del marinaio. Infine, alle 17,54, proprio nel momento in cui è avvenuto l’incidente, il fischio struggente delle navi presenti in porto a ricordare la tragica collisione.