Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Messina in piazza con gli studenti iraniani: “stop al boia”

Messinesi e iraniani uniti hanno intonato Bella Ciao in persiano. E’ con questo canto di resistenza che ha avuto inizio il sit-in di domenica 8 gennaio a Largo Seggiola, organizzato dal comitato spontaneo "Donnevitalibertà" che insieme agli studenti iraniani prosegue l’opera di sensibilizzazione di cittadini e istituzioni su quanto sta accadendo in Iran dove la repressione del regime islamico nei confronti della popolazione si fa sempre più aspra.

Così come da Roma e da Torino, anche da Messina oggi è partito l’appello per fermare la mano del boia, che continua ad impiccare giovani innocenti, una nuova generazione di iraniani che sta pagando un prezzo altissimo per conquistare la libertà negata. Con le ultime due impiccagioni salgono a quattro le esecuzioni capitali in relazione ai raduni che hanno travolto il paese da settembre dopo la morte in custodia di Mahsa Amini. Nella repressione dei cortei almeno 516 manifestanti sono stati uccisi finora, stando all'agenzia di stampa per gli attivisti per i diritti umani (Hrana), tra cui 70 minorenni. Gli arrestati sfiorano i ventimila, mentre hanno perso la vita anche 68 membri del personale della sicurezza. La magistratura ha già dato il suo assenso alla condanna a morte di altri 10 dimostranti, secondo un conteggio della France Presse. Tra questi due hanno avuto la conferma della sentenza da parte della Corte Suprema, sei sono in attesa di nuovo processo e gli ultimi due possono presentare ricorso. Gli attivisti affermano che altre decine rischiano la pena di morte.

Storie che sono state testimoniate in piazza, dove gli studenti iraniani hanno mostrato il dolore che stanno attraversando, la paura per amici e familiari, la drammatica consapevolezza di un futuro lontano dal proprio Paese, almeno finchè non verrà sconfitto il regime.
Tra i momenti più toccanti del sit-in, a cui hanno partecipato anche esponenti politici e sindacali, la voce di Elina, una cantante a cui è stato proibito esibirsi in Iran, che ha chiuso la manifestazione con un dolce canto alla libertà.
Il comitato DonneVitaLibertà nelle prossime settimane lavorerà per l’organizzazione, insieme ad associazioni, partiti e sindacati che vorranno aderire, ad un corteo che coinvolga la cittadinanza.

Caricamento commenti

Commenta la notizia