Messina

Sabato 27 Aprile 2024

Messina, cosa resta del “Natale della rinascita”. Dall'isola pedonale ai concerti FOTO

 
 
 
 
Alberto Urso con la sorella Ramona
Alberto Urso con la sorella Ramona
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Anche a Messina tutte le feste se le porta via l’Epifania, o quasi. C’è la coda degli ultimissimi appuntamenti, fino a lunedì, ma è sostanzialmente calato il sipario sul più ricco cartellone di eventi natalizi di sempre. Ricco in tutti i sensi: di appuntamenti – una raffica, ogni giorno in ogni angolo della città, da nord a sud – ed economicamente, con un super budget da 800 mila euro. A Palazzo Zanca si sono resi conto che le proposte arrivate da associazioni ed enti erano davvero tante, hanno deciso di aumentare il budget da 500 mila a 800 mila euro, destinandone la fetta più importante al “cuore” del cartellone, il palco di piazza Duomo: quasi 239 mila euro il concerto dei Negramaro, l’evento clou; 76 mila euro per il Capodanno; 50.600 euro per le due serate in chiave siciliana (con Mario Venuti, Lello Analfino, Tony Canto, Mario Incudine e altri); 40.700 euro per Alberto Urso; 23.100 per Mattew Lee; 27.500 euro per il concerto gospel. In sostanza più di metà delle somme stanziate dal Comune, poco meno di mezzo milione, è stata destinata a piazza Duomo (ma spiccano anche i 70 mila euro per il villaggio di Babbo Natale e i 23 mila per il concerto di Tosca al Vittorio Emanuele). Il test dell’isola pedonale si può dire pienamente riuscito, tant’è che il tratto del viale San Martino che va da piazza Cairoli alla via Santa Cecilia rimarrà un’esclusiva per chi ama camminare a piedi almeno fino a Pasqua, ma con l’evidente intento di andare oltre e rendere permanente la chiusura. Lo stesso non si può dire per il tratto più a valle del Viale, quello che va dalla via Tommaso Cannizzaro a via Primo Settembre, forse l’unico vero flop di questo periodo, al punto da costringere l’Amministrazione, a metà percorso, a qualcosa di molto vicino ad un passo indietro, col ripristino dei parcheggi per le auto fino alle 20. Per quanto riguarda l’altro test, “Messina Città degli eventi”, non si può certo dire che le cose non abbiano funzionato: tranne rare eccezioni, il livello di gradimento è stato alto, la città è apparsa finalmente “viva”, con le serate dei grandi concerti a piazza Duomo – su tutto quello dei Negramaro – che hanno visto i locali, dai più piccoli ai più attrezzati, stracolmi di gente, e non solo messinesi. E anche l’organizzazione, dalla viabilità alla sicurezza, ha mostrato un’efficienza tutt’altro che scontata, specie a queste latitudini. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina  

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