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Distrutto dai vandali l’altarino della memoria di Fondachelli dedicato alla tragedia dei Signorino

Grave atto di vandalismo a Rajù, la borgata fantasma di Fondachelli Fantina, dove “mani barbare” hanno distrutto l’altarino della memoria che ricordava la tragedia del 1 marzo 1973 quando una frana seppellì sotto le macerie della propria casa la famiglia di Francesco Signorino, allora 45 anni. L’altarino conteneva le foto di Francesco e degli altri componenti la famiglia deceduti quella notte e cioè la moglie Grazia da Campo ( allora 40 anni) ed i figli Giuseppe di 16 anni e Carmela di 14 anni.

L’avevano voluto tutti gli abitanti di Rajù, più di 400, che nei mesi successivi alla tragedia abbandonarono le loro case per non ritornarvi più. Il timore che la montagna che sovrasta le case potesse venire giù nuovamente era troppo grande. Rajù divenne una borgata fantasma ma gli abitanti non la dimenticarono mai ed anche martedì scorso per ricordare i cinquant’anni della tragedia sono ritornati in massa e si sono riuniti proprio davanti ai ruderi della casa di Francesco Signorino.

Già prima il parroco Aphrodis Kaberuka ha officiato una messa nella chiesa di Fantina mentre il vice sindaco di Fondachelli, Melo Citraro e l’assessora Gioconda Grasso hanno deposto nel cimitero una targa a ricordo. Ieri mattina la scoperta dell’atto di vandalismo e il passaparola che ha scioccato letteralmente tutti i rajuesi sparsi nel mondo e non solo loro. E’ stato un pellegrinaggio continuo a Rajù nello slargo teatro di quella tragedia.

Saranno i carabinieri di Fondachelli Fantina a condurre le indagini per risalire agli autori, mentre la professoressa Marilena Da Campo che aveva organizzato la manifestazione in memoria della tragedia, in collaborazione con Salvatore Catalfamo e Giuseppe Funari nonché dai rajuesi, sono già al lavoro per restituire alla memoria quell’altarino che ricorda una delle pagine più drammatiche della storia di Fondachelli Fantina.

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