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Messina sperimenta modelli di sviluppo: c'è l'ok dell'Ue FOTO

Siglato ieri l’accordo con la città di Kochi, capoluogo della regione del Kerala in India. Un “gemellaggio” fatto di condivisione di progetti: dalla lotta a frane e alluvioni allo sviluppo del litorale, dalle Zone economiche speciali ai Poli dell’innovazione tecnologica

È un laboratorio sperimentale di modelli di sviluppo urbano condivisi, con il beneplacito dell’Europa e con potenzialità e prospettive inesplorate. Ieri, in riva allo Stretto, si è sancito il “patto da città a città”, inserito nel programma Iurc della Ue, tra i Comuni di Messina e di Kochi, il capoluogo della regione del Kerala, un’area urbana da oltre 600mila abitanti, tra le più importanti, moderne e innovative dell’India. È un “gemellaggio” concreto che va avanti ormai da mesi e che durerà fino a settembre 2023, con la possibilità, però, di andare oltre questo orizzonte temporale e di realizzare scambi di progetti, di risorse, di capitale umano.
Perché Messina e Kochi? I tratti in comune sono parecchi. Entrambe hanno un’estensione costiera enorme, sono città portuali, hanno nel loro territorio contraddizioni eclatanti (le nostre baraccopoli, i loro “slums”) e, nello stesso tempo, hanno individuato scenari di sviluppo molto simili. Kochi è la città dell’InfoPark (di proprietà del governo del Kerala), il più grande Parco tecnologico dell’India, che occupa una vasta superficie, con vari campus, a 25 minuti dall’aeroporto internazionale. Ricade in una “Sez”, la Zona economica speciale simile alle nostre “Zes” e ha richiamato investimenti e aziende, statali o private, per un giro d’affari di miliardi di euro.

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