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Maxi processo Nebrodi, si va verso la sentenza. Chieste pene per 970 anni di carcere

Verso la sentenza. È iniziata da pochi minuti la camera di consiglio del maxiprocesso Nebrodi sulle truffe agricole all'Unione Europea e all'Agea dei gruppi mafiosi tortoriciani. Era la "mafia dei pascoli" che ha drenato per anni milioni di euro nel silenzio di tutti. Terreni "fantasma" lungo la dorsale in mano alla mafia, molti rubati agli agricoltori onesti, che venivano intestati ai clan e servivano soltanto per incassare i contributi, tutti totalmente incolti o inesistenti. Fino a quando l'allora presidente del parco dei Nebrodi, Giuseppe Antoci, non denunciò tutto, rischiando poi di morire in un attentato nel 2016.

Dopo la chiusura formale dell'ultima udienza di oggi, che era iniziata intorno alle 11 al Tribunale di Patti, da pochi minuti il collegio presieduto dal giudice Ugo Scavuzzo si è ritirato per decidere una sentenza storica, che riguarda ben 101 imputati.

A luglio scorso si era registrato l'intervento dell'accusa. Le richieste di pena ammontano a circa 970 anni di carcere distribuiti tra capi, gregari, fiancheggiatori e colletti bianchi imputati (si arriva a 1045 se si considerano anche i giudizi abbreviati celebrati alcuni mesi addietro). Quattro i pm che si erano alternati per ricostruire l'intera vicenda e per formulare le richieste di pena o di assoluzione per i 101 imputati del procedimento. Insieme al procuratore aggiunto Vito Di Giorgio, i sostituti della Dda Fabrizio Monaco e Antonio Carchietti e il collega della Procura Francesco Lo Gerfo.

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