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Messina, spettacolo unico nello Stretto: anche un sottomarino tra aquiloni colorati e barche a vela

Uno spettacolo unico. Lì, tra Scilla e Cariddi, nel nostro “Corno d’oro”, dove storia e miti si incontrano insieme con i due mari, dove la natura ti mozza il fiato, ti strappa la parola e ti ammutolisce. Lì dove sono passati mercanti, viaggiatori, mostri e animali favolosi: sopravvive l’astuto Ulisse, si perde Colapesce. Lì, tra le correnti e gli ingannevoli riverberi dello Stretto  esiste un mondo. Oggi come allora. E capita che in una splendida domenica di ottobre i mostri di allora e le creature mitologiche si trasformino nei meravigliosi aquiloni del Festival di Torre Faro, in longilinee barche a vela di chi unisce sport e vacanza e persino in un mostro di acciaio che emerge dalle acque. Un mostro chiamato sottomarino. Perché quei militari davanti a cotanto spettacolo della Natura non sono riusciti a resistere e per pochi minuti hanno accantonato pensieri bellicosi: hanno messo la testa fuori dall'acqua e hanno ammirato le meraviglie di quei tre km di mare dove tutto diventa spettacolo. A Messina, lì dove spesso la quotidianità è trascuratezza. A Messina dove però il dolore di ciò che non siamo si perde in un attimo in una domenica a Capo Peloro.

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