Vedere che nel cimitero dei cani di Villa Piccolo di Capo d’Orlando ci sono anche le carcasse di due gatti è la sorpresa più grande che colpisce i tanti visitatori che giungono nella cittadina per visitare il mondo di Lucio, il poeta che con i suoi componimenti meravigliò addirittura Eugenio Montale.
Da quando Lucio, il fratello Casimiro e la sorella Agata lasciarono questo mondo terreno (l’ultima fu proprio Agata, nel 1974) , il cimitero è meta di migliaia di visitatori attratti dall’amore smisurato di questa famiglia verso la natura ed il mondo animale.
«Le lapidi recano i nomi degli animali che appartennero ai tre fratelli. Ci sono Alì, Emir, Pascià, Puch (cagnetta che Lucio Piccolo amava portare sulle ginocchia), Mamoud, Bey, Omar, Micado, Malatedda, Aladino, Farouk, Cafir, Sha e molti altri. Tanti nomi sono mediorientali, per attestare il fascino esercitato nei Piccolo dalla cultura di quei popoli. E anche negli “acquerelli magici” del barone Casimiro ricorrono spesso personaggi da “mille e una notte”, con grandi turbanti ed esotiche fattezze», riporta la pagina del diario della “Fondazione Famiglia Piccolo di Calanovella” a proposito del cimitero. Ma nello scritto non ci si sofferma sui gatti che popolarono la villa e così scoprire la loro sepoltura all’interno del cimitero dei cani è veramente una sorpresa.
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