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Messina, restituiti alcuni beni sequestrati a Domenico La Valle

La corte d’appello ribalta una decisione della sezione misure di prevenzione del tribunale sul «riciclatore» del clan Mangialupi

Una “fetta” del patrimonio milionario dell’imprenditore e pasticciere 61enne Domenico La Valle, ritenuto dalla Dda ormai da parecchi anni “organico” al clan mafioso di Mangialupi, torna nella sua disponibilità.
Si tratta di tre appartamenti popolari e una bottega situati tra Contesse e Gazzi, di una villa a Rodia del complesso “Baia Verde”, e poi delle quote di partecipazione societaria della nota ditta “Laboratorio Pasticceria F.lli La Valle di Giovanni & C. snc”. Il resto del patrimonio è stato già in parte sottoposto a confisca.
La sentenza è stata adottata dai giudici della corte d’appello, il collegio era presieduto dal magistrato Carmelo Blatti, che in sostanza hanno fatto “rivivere” il provvedimento di restituzione parziale di beni a suo tempo deciso dal gip in prima battuta, poi sovvertito dal tribunale-sezione misure di prevenzione, dopo il ricorso della Procura.
I giudici hanno accolto l’atto di appello presentato a suo tempo dal difensore, l’avvocato Salvatore Silvestro, che - semplificando - aveva ragionato sulla presenza, per i beni in questione, di una sorta di “ne bis in idem”, visto che il gip nel 2018 aveva valutato come legittima la restituzione, basandosi sugli stessi presupposti che poi il tribunale aveva invece adoperato per confiscarli nuovamente.

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