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Messina e il Palagiustizia satellite: le due ex banche e l’improvvisa svolta

Il sindaco Basile annuncia che a ospitare i nuovi uffici giudiziari saranno gli immobili ex Cassa di Risparmio ed ex Banca di Roma. I due edifici sono vincolati perché di grande pregio. Operazione da 16,9 milioni

L’ex Cassa di Risparmio e l’ex Banca di Roma diventeranno la sede del Palazzo di giustizia satellite. L’intesa è stata sancita ieri ma è il frutto di procedure che sono state iniziate già nell’autunno del 2021. «Proseguendo nel percorso avviato dalla Giunta De Luca, abbiamo raggiunto un risultato davvero epocale: è chiuso l'accordo per l'acquisizione dei locali che ospiteranno la sede del “secondo” Palazzo di giustizia», esulta il sindaco.

«Dopo un trentennio di progetti e proposte fantasiose, che non hanno portato ad alcun risultato utile – aggiunge Federico Basile –, la soluzione è finalmente a portata di mano. Si tratta dei due immobili individuati a seguito del Bando di ricerca e di verifica dei pre-requisiti promosso dalla società in house “Patrimonio Spa. Andiamo avanti con la buona amministrazione, pragmatica ed operativa».

Due edifici storici, di grande pregio, purtroppo “ex”, come tanti altri Palazzi cittadini (si pensi all’ex Banca d’Italia, acquisita dall’Università; all’ex Hotel Riviera, ora di proprietà sempre dell’Ateneo; agli ex Magazzini Generali, ex Silos Granai, ex Mercato Ittico, i tre edifici che faranno parte del compendio dell’I-Hub dello Stretto), dismessi da decenni. La Cassa centrale di risparmio era lo storico istituto bancario intitolato a Vittorio Emanuele II, attivo dal 19 gennaio 1862, in riva allo Stretto la filiale aprì nel 1902. Poi, ci fu il terremoto del 1908. La nuova sede venne realizzata nel 1926-27 in via Garibaldi, su progetto di Ernesto Basile, con la collaborazione dell’ing. Mallandrino, testimonianza di assoluto rilievo del Liberty architettonico, nella città ricostruita dopo il terremoto del 1908. L’edificio progettato da Ernesto Basile, come si legge nelle note, «ha una marcata memoria rinascimentale, come rievoca nella facciata del palazzo il piano terra, contrassegnato dal bugnato, sia attorno alle finestre, che negli angoli, così come nella campitura centrale e, a loro volta, le paraste delimitano il portale d’ingresso, affiancato da severe colonne tuscaniche, sovrastato da un balcone, secondo un desueto modello barocco.

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