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Orrore in mare, Open Arms a Messina con 400 migranti e il cadavere di un 20enne

Si chiamava Wegihu ed era eritreo il giovane trovato morto in una barca con 59 migranti soccorsa dalla nave della ong spagnola. Il corpo, avvolto in una coperta, ha navigato per 24 ore nel natante fino al salvataggio

La Open Arms 1 al Molo Norimberga con circa 400 migranti. La Prefettura fa sapere che da notizie apprese e ancora da confermare si tratta di: 286 uomini, 31 donne e 85 minori provenienti da Sudan, Siria, Eritrea, Egitto, Pakistan, Etiopia, Somalia, Algeria. Le operazioni di sbarco sono, come sempre, coordinate dalla Prefettura di Messina e vedono il coinvolgimento del Comune di Messina, delle forze dell'ordine, della Capitaneria di Porto, Usmaf, Asp, 118 (in caso di necessità), Croce Rossa, volontari, Save the Children, Unhcr, personale Easo. Rispetto agli 85 minori, solo 5 sembrerebbero non accompagnati.

La Open Arms 1 è arrivata poco prima delle 8.30 con a bordo 402 migranti e il cadavere di un ventenne ucciso prima della partenza dalla Libia da un trafficante che ha obbligato le persone terrorizzate a tenerlo sulla barca. Ieri l’assegnazione dopo sei giorni di attesa.

Si chiamava Wegihu ed era eritreo il giovane trovato morto in una barca con 59 migranti soccorsa dalla nave della ong spagnola. Il corpo, avvolto in una coperta, ha navigato per 24 ore nel natante fino al salvataggio.

Alcuni dei migranti hanno raccontato che nel momento in cui stavano per salire a bordo, in Libia, il trafficante ha colpito il ventenne così violentemente che ha perso la vita e ha costretto gli altri a portare con loro il suo corpo.

 

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