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Aggressione a Messina, l'ex parà di Furnari massacra un compagno di cella: l'uomo è in fin di vita

Tentato omicidio all'interno del carcere di Gazzi a Messina. Protagonista l'ex parà della Folgore, arrestato nei giorni scorsi a Furnari dopo aver tagliato la falange alla zia ed essere scappato nelle campagne vicine, prima di essere rintracciato dai carabinieri. L'uomo, Vincenzo Baglione, 52 anni, nelle prime ore della mattina ha aggredito uno dei tre compagni di cella, massacrandolo con calci e pugni. L'uomo è ricoverato in fin di vita nella rianimazione del "Policlinico". Baglione aveva anche tentato di aggredire gli altri due compagni di cella ma è stato fermato in tempo dalle guardie.

L'uomo, nei giorni scorsi, armato di un grosso coltello da caccia dalla lama di 40 cm, una sorta di machete, aveva fatto irruzione nella bottega gestita dalla zia, colpendola e ferendola ad una mano, tanto da farle saltare la falange. L'uomo, che era stato ripreso da una telecamera di sorveglianza con in mano il coltello, è stato poi immobilizzato con l’ausilio di un taser. Uscito dal minimarket, che si trova all’angolo tra via Nuova Russo e via Risorgimento, Baglione, ex parà della Folgore, con trascorsi familiari difficili, era fuggito prima a bordo della sua Panda 4x4, poi dopo aver abbandonato l’auto aveva proseguito a piedi. I carabinieri lo avevano inseguito, ma l’uomo, abituato a lunghe camminate nei boschi, si era dileguato nella fitta vegetazione della campagna, in una zona ricca di casolari.  Sulle sue tracce era entrato in azione anche un elicottero dei carabinieri, proveniente da Catania, e i Cacciatori di Sicilia. Alle 13.30 l’uomo era stato individuato dai militari, ancora armato di coltello, in una zona di fitta vegetazione nella medesima località. Nella circostanza, il soggetto era andato in escandescenze lanciando il coltello contro i carabinieri che erano costretti a ricorrere all'uso del taser.

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