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Milazzo, rogo nella stanza del sindaco. Danni gravi

Una mattinata da incubo. Per amministratori, dipendenti comunali ma anche cittadini. L’incendio che poco dopo le 8,30 ha interessato la stanza del sindaco Midili ha gettato nel panico non solo coloro che si trovavano all’interno del palazzo municipale ma anche chi, in quelle ore, è solito percorrere la via Crispi per raggiungere la marina Garibaldi. Per consentire l’azione dei vigili del fuoco – provvidenziale il loro intervento anche sotto il profilo della tempestività – è stato chiuso al traffico quel tratto di strada e quindi si sono creati ingorghi.

Ma i maggiori problemi ovviamente hanno riguardato palazzo dell’Aquila dove mai, a memoria d’uomo si era registrata una cosa del genere. Solo l’alluvione del 1981 che aveva interessato il piano terra e il primo piano del fabbricato e aveva creato tanta apprensione. Ieri mattina invece, a parte le fiamme che hanno distrutto documenti e suppellettili che si trovavano nella stanza del sindaco Midili e che per fortuna sono state domate prima che si propagassero per tutta l’ala che ospita la segreteria generale e la segreteria del sindaco, sono stati l’intensa coltre di fumo nero e l’acre odore di plastica bruciata (con i rischi annessi alla diossina) a seminare il panico e indurre i pompieri a far evacuare tutto il municipio, disponendo l’interdizione dell’intero secondo piano. L’altro aspetto che preoccupa riguarda invece i danni, non quantificati al momento ma che potrebbero essere importanti visto che nella stanza del primo cittadino e in alcune attigue erano presenti delle preziose pale d’altare del Settecento. Ma qui le risposte arriveranno nelle prossime settimane dopo sopralluoghi e verifiche.

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