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Messina, la cappella del Dipartimento di Medicina legale intitolata a San Camillo

E’ stata consacrata e intitolata a San Camillo De Lellis, patrono della sanità militare, la cappella del Dipartimento militare di Medicina legale, dopo il recente restauro. Questa mattina, nel corso di una cerimonia solenne presieduta dall’ordinario militare per l’Italia mons. Santo Marcianò, alla presenza del Primo cittadino Federico Basile e delle massime autorità civili e militari, si è svolto il rito di dedicazione dell’altare con la collocazione di una reliquia del santo (un frammento osseo). Alla messa stamattina, concelebrata fra gli altri dal cappellano dell’esercito don Filippo Ferlita assieme ai confratelli cappellani degli altri ordini militari, dal rettore del santuario di S. Antonio padre Mario Magro, dal consultore generale dei camilliani padre Medard Abouè e dal vicario parrocchiale della comunità di San Camillo padre Hubert Goudjinou, hanno partecipato il superiore provinciale dei Camilliani don Carlo Mangione, le volontarie e i volontari della Croce Rossa e una rappresentanza delle patronesse del Pasfa.

La cappella, divenuta chiesa, era stata recentemente ristrutturata grazie all’impegno del direttore del Dipartimento, il generale Alfonso Zizza; l’azione di ripristino ha riguardato in particolare l’ambone (dove si proclama la Parola di Dio), il tabernacolo (dove si custodisce l'Eucarestia) e l’altare con la mensa (dove si rinnova il sacrificio di Cristo). Particolarmente emozionante l’atto di dedicazione di quest’ultimo, mediante l’unzione con l’olio del crisma benedetto il giovedì santo e l’incensazione della mensa; il rito ha previsto inoltre la benedizione dell’acqua lustrale con cui sono stati benedetti gli stipiti della chiesa e la successiva incensazione. “Questa giornata importantissima sugella un patto istituzionale stretto per il bene della comunità” ha dichiarato Zizza; mons. Marcianò ha sottolineato l’importanza della consacrazione della chiesa, “il luogo dove Dio incontra l’uomo e si mette in relazione con lui” all’interno dell’ospedale, dove ogni giorno “si curano amorevolmente i mali fisici prendendosi cura della sofferenza interiore della persona”.

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