I sondaggi geofisici sono stati completati. Adesso si accelera per l’attuazione degli interventi di restauro e di rivitalizzazione del “Gonzaga”. Forte o Castello che sia (noi preferiamo utilizzare il termine Castel Gonzaga, per differenziare, dagli altri, quella che sicuramente è la più importante fortezza presente a Messina), quell’Aquila di pietra che, dall’altura di Montepiselli, sembra dover spiccare il volo da un momento all’altro, è uno dei simboli della città dello Stretto. E il fatto di non averlo ancora saputo valorizzare – tranne le lodevoli, ma sporadiche, iniziative dell’associazione Forte Gonzaga e del mondo del volontariato – va a disdoro di politici e amministratori che hanno gestito negli scorsi decenni i “beni comuni” messinesi. Cosa accadrà adesso? Il percorso è già stato delineato dalla Giunta Basile, che ha ripreso il finanziamento del “Patto per Messina” risalente al 2016. Si tratta di un progetto da oltre 4 milioni e mezzo di euro (dai costi inferiori rispetto a quello, sicuramente più ambizioso, che era stato redatto dall’architetto Antonio Galeano, su input dell’Istituto nazionale dei Castelli, che era stato donato al Comune di Messina e che prevedeva un investimento da circa 15 milioni di euro) che destina il Forte-Castello a Centro espositivo e polivalente, sede di mostre e di eventi culturali, artistici e artigianali. Si partirà dai lavori di restauro conservativo di tutte le parti strutturali più pregiate della cinquecentesca fortezza che domina lo Stretto. Si procederà, poi, al recupero funzionale degli ambienti interni con l’allestimento dei locali destinati a Museo e con la previsione di elementi attrattori dal punto di vista turistico, come avviene in tutto il mondo (bookshop, bar-ristorante, servizi igienico-sanitari). Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina