"Mi hanno chiesto di poter proseguire con le riprese della fiction. In tal senso, credo che prima di rispondere, bisogna sentire cosa ne pensa la gente di Stromboli". Nei giorni scorsi, il sindaco di Lipari, Riccardo Gullo, in preda alle tante emergenze che hanno flagellato le Isole Eolie, tra tutte Vulcano e Stromboli, colpite da calamità, tra incendi e alluvioni, in piena stagione turistica, non si era soffermato sulla questione della fiction sulla protezione civile con Ambra Angiolini protagonista, che proprio la scorsa settimana era approdata sull'isola per fare sentire la sua vicinanza agli strombolani. Ripartendo lunedì, in compagnia dell'ispettore di produzione della fiction Luca Palmentieri e del collega Andrea Bosca, immortalati con pala in mano e a dorso nudo mentre ripulivano dal fango la casa di Alessandra Arati a Piscità.
Palmentieri, assieme agli altri responsabili e rappresentanti della società "11 Marzo", che sta realizzando la fiction sulla protezione civile, avrebbe, infatti, richiesto al primo cittadino eoliano, al momento solo in maniera informale, il permesso, di proseguire le riprese a Stromboli e girare le scene mancanti per proseguire un lavoro, stoppato, bruscamente, lo scorso maggio, quando sul set scoppiò un incendio vero che mandò in fumo oltre 5 ettari di macchia mediterranea, causando tanta paura e disperazione, distruggendo i sacrifici di molti isolani in piena stagione turistica, non rovinata soltanto per un vero e proprio miracolo, anche se l'alluvione di Ferragosto ha indubbiamente riacceso i riflettori sulla messa in sicurezza necessaria del territorio. Per cui è partita anche una raccolta fondi. La richiesta, dunque, a quanto pare, sarà ufficializzata e formalizzata nei prossimi giorni. Ma la posizione degli strombolani non cambia: "La produzione ha chiesto al nostro sindaco, Riccardo Gullo, di finire le riprese della fiction sull'isola di Stromboli - ha detto la strombolana Rosaria Cincotta - ma il primo cittadino ha risposto che, in caso, dovranno ufficialmente chiedergli il permesso per iscritto, in maniera formale. E poi lui avrebbe parlato con la popolazione e avremmo deciso assieme. La nostra posizione, ovviamente, è negativa. Non vogliamo che si torni a riprendere. A meno che, però, i proventi della fiction non vengano devoluti interamente per l'isola di Stromboli e per una necessaria e definitiva messa in sicurezza. Ecco, questo potrebbe essere l'unico compromesso".
E rincara la dose anche Carlo Lanza, per dieci anni presidente di circoscrizione: "Quello che hanno fatto loro - ha detto Carlo - non è stato fatto mai neanche dal vulcano. Io sono uno strombolano che su quest'isola è nato, ci vive, lotta e probabilmente ci morirà. Dopo l'incendio avevano promesso di farci arrivare alberi e piante. E sarei stato d'accordo. Ma non hanno mantenuto la promessa". E ancora, lo stesso Lanza rievoca il messaggio dolente e ricco di sentimenti che aveva scritto dopo il tragico incendio: Guardo e riguardo la Montagna…
“Nun ristau mancu un filu d’erba”… E penso che mancano le scuse dei responsabili. Certamente non restituirebbero le ginestre, i capperi, le querce, gli ulivi secolari ereditati dai nostri nonni.
O gli animali che questa primavera, nel tempo dell'amore, hanno ricevuto la morte. Ma è un atto dovuto nei confronti della vita, spezzata e mortificata. Nei confronti di chi la abita e vive in questo momento un lutto inesorabile, di perdita e di mancanza… Mancano le scuse per non aver saputo rispettare Stromboli, una terra sacra e generosa che meritava un calpestio gentile e attento.
Comincio io.. Scusa Stromboli. Scusami. Scusami per non averti saputo proteggere come meritavi. E scusami anche ora che cerco colpevoli che se ne lavano le mani quando invece dovrei vivere il tuo dolore con il mio. Chiedo scusa a mio nonno che questa terra l'ha custodita e difesa come io non ho potuto fare. E infine chiedo scusa a me stesso che sono umano e qualche volta ho bisogno di scuse. Ma sono sicuro che nella Fiction, “La Protezione Civile”, anche Ambra avrebbe chiesto scusa..."
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