Si sono gettate le basi per completare la nuova via Don Blasco entro il 2023. Per una volta, una grande opera pubblica a Messina – nonostante alcuni ritardi accumulati – registra, in tempi accettabili, un crescendo di soluzioni efficaci delle complicazioni e dei problemi, alcuni davvero pesanti, emersi a cantieri già aperti.
Tutti e tre i nodi critici – la demolizione e ricostruzione dell’impalcato sopra il torrente Portalegni, la liberazione delle aree occupate dalle autodemolizioni Rifotras, la sinergia con le Ferrovie per l’abbassamento del sottopasso di via Santa Cecilia – con diversa tempistica, saranno sciolti nel nuovo anno. Il mese varierà dall’uno all’altro ma in tutti e tre i casi, l’iter appare ormai definito. Lo conferma, con il consueto mix di tenacia e prudenza, il direttore dei lavori, l’ingegnere Antonio Rizzo. Lo storico progettista della strada più utile pensata negli ultimi quarant’anni, assicura anzitutto che il più piccolo dei tratti ancora mancanti all’arteria (tra il deposito dei mezzi Atm e il rione Ferrovieri) verrà aperto entro settembre. L’Atm ha autorizzato gli allacci finali degli impianti di automazione che, tramite semaforo, agevoleranno ogni giorno, a inizio e fine giornata, l’accesso e l’uscita dei tram e dei bus.
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