Messina fa la cura dell’acqua. Vicino il traguardo della distribuzione h24 in tutta la città
Adesso ci sono gli strumenti per chiudere le falle. Sono quelle della rete idrica cittadina che, storicamente, soffre, in un sistema vetusto, di una manutenzione ordinaria saltuaria che costringe buona parte dei messinesi a dotarsi di serbatoi per poter avere il piacere di avere l’acqua tutto il giorno. Il Pnrr, ancora una volta viene incontro alla città Messina che si è fatta trovare pronta (anche in questo caso, ancora una volta) “vincendo” un bando del Ministero delle Infrastrutture rivolto a tutto il Paese. Per dirla tutta, quello di Messina è stato l’unico progetto finanziato in tutta l’Isola in questa tranche. L’importo “incassato” è di 20.727.496,65 euro, che sono i soldi necessari per poter realizzare due dei quattro lotti per prevedono interventi di sostituzione e riammodernamento della rete idrica cittadina, da sud a nord, per eliminare quelle perdite che riducono della metà le risorse idriche realmente utilizzate. Come molti hanno scoperto nella crisi idrica del 2015, dall’acquedotto del Fiumefreddo e dalle altre fonti arriva una buona quantità d’acqua, sufficiente ad approvvigionare tutta la città. Quando poi il liquido lascia i serbatoi a monte della città ed entra nella rete di distribuzione locale, è come se finisse in un colabrodo. Amam calcola che solo il 48% di quell’acqua partita dall’Etna arriva nei nostri rubinetti, il resto si perde nelle centinaia di km di tubazioni che corrono sotto le nostre strade. E i fondi che il Pnrr assegna, passando per l’Ati idrico di Messina, ad Amam (soggetto attuatore) serviranno proprio a chiudere tutte quelle piccole falle che lasciano nel terreno metà dell’acqua che arriva in città. I 20 milioni serviranno per finanziare i primi due lotti. Uno della zona nord e uno della zona sud. Coprono, in linea generale, l’area più vicina al mare che va dall’Annunziata sino al rione Taormina. Per la seconda tranche, quella per il resto della città, quindi le zone più periferiche, Amam parteciperà al prossimo bando di settembre. Con i primi due lotti sarà completato il 45% dell’intero programma di manutenzione. «E la perdita della rete – ha spiegato il direttore generale facente funzioni Salvo Puccio – scenderà da 52% al 40%. Con i successivi due lotti raggiungeremo il 33% che è un dato fisiologico. Si recupereranno 2,4 milioni di metri cubi di acqua. In rete ogni anno vengono immessi 33 mln di metri cubi ma ne vengono fatturati 15 mln». Solo nel 2021 si sono avute circa 1050 riparazioni sulle reti terziarie in cui si interverrà: sono quasi 8 per chilometro in un anno. E il dato è in continua crescita. L’intervento riguarda anche l’installazione di sistemi di telelettura e moderni contatori. Nel lotto 1, che riguarda un’area dove vivono circa 48.000 abitanti, è previsto il rifacimento di circa 72 km di reti terziarie per la zona Nord e l’implementazione di circa 12.860 contatori per smart metering. Il lotto 2 che riguarda un’area di circa 376 ettari, dove sono presenti circa 53.100 abitanti, prevede il rifacimento di circa 83 km di reti e l’installazione e implementazione di circa 14.170 contatori. La distribuzione idrica oraria in città in questi ultimi anni è cresciuta ma non è ancora quella che ci si può attendere. Gli ultimi dati di Amam dicono che circa 65.000 abitanti di Messina hanno acqua corrente per 24 ore al giorno. 100.000 persone l’hanno per 16 ore e 75.000 abitanti solo per mezza giornata o meno. Appare chiaro che, con la sistemazione delle reti cittadine, e con un maggiore apporto di acqua nelle case si possa ampliare la percentuale di messinesi che hanno l’acqua diretta tutto il giorno senza dipendere da autoclavi o serbatoi.