Messina

Lunedì 25 Novembre 2024

Lavori al Policlinico di Messina, l'ing. D'Urso: "Chiuderemo il cantiere entro ottobre"

 
 
 
 

Il “risveglio” del cantiere del nuovo pronto soccorso generale del Policlinico c’è stato. Lo attende dal 2020 tutta la città. E ieri mattina il Soggetto attuatore della Regione Siciliana per la sanità, l’ing. Tuccio D’Urso, ha effettuato un’ispezione a Messina mentre le maestranze riprendevano le attività dopo lo sblocco dello stallo economico con l’impresa di Partinico, che aveva stoppato tutto per mancanza di fondi, somme che adesso sono finalmente accreditate (due milioni e 300mila euro). Ingegnere D’Urso, oggi il cantiere ha riaperto, quali sono i tempi? È stato scandalosamente fermo per molti mesi, veramente chiuderà ad ottobre con il pronto soccorso consegnato? «È una previsione del tutto ragionevole, con 70 giorni di lavori intensi riusciremo a concludere questo lavoro, il 31 di ottobre sarà concluso e consegnato al Policlinico». Ritiene che la forza-lavoro che sta impiegando la ditta sia sufficiente per questi step? «Già oggi abbiamo programmato l’ingresso di altri specialisti, sono quelli che si occuperanno del controsoffitto, gli specialisti elettricisti sono già in cantiere, e quelli che si occuperanno della posa in opera delle pavimentazioni in pvc. Ho verificato la fornitura degli infissi, quelli esterni sono già collocati, mentre le porte interne sono in corso di arrivo, quindi anche sotto il profilo degli specialisti specifici e le loro forniture tutto mi sembra in ordine per rispettare la data di ottobre». Possiamo fare una panoramica di tutti i cantieri che ha aperto in provincia di Messina, a che punto sono? C’è un problema molto serio, come abbiamo scritto sulla Gazzetta, di pazienti in eccesso al “Fogliani” di Milazzo, che accoglie anche tutti i pazienti di Barcellona perché il “Cutroni Zodda” è diventato ospedale Covid... «Per quanto riguarda le attività con l’Asp, siamo intervenuti nell’ospedale di Taormina dove abbiamo completato gli interventi, abbiamo fatto quattro posti di terapia intensiva e abbiamo fatto degli interventi di separazione dei percorsi al pronto soccorso, sono ultimati e siamo lì per consegnare finalmente... l’ospedale di Taormina avrà quattro posti importanti di terapia intensiva visto l’impegno che mettono i sanitari per assistere i pazienti. Invece non abbiamo potuto ancora iniziare al pronto soccorso e alla terapia intensiva dell’ospedale di Milazzo perché, come scritto e risaputo, nonostante il governo della Regione, il presidente Musumeci e l’assessore Razza abbiano disposto il finanziamento di queste opere con una delibera di giunta del 29 dicembre dell’anno scorso, e avendo accertato che le risorse sono interamente disponibili al bilancio della Regione, il mio ufficio non è stato ancora autorizzato dal Dipartimento della pianificazione strategica ad indire le gare e iniziare i lavori. Se tutto fosse avvenuto come si dice “just in time” a quest’ora saremmo anche qui con i cantieri aperti». Guardiamo anche agli altri ospedali cittadini, lei stamattina farà anche un sopralluogo al Papardo, lì la situazione com’è? «È esattamente nei tempi che vi ho dato, nel senso che anche lì, entro il 31 ottobre, ma io ritengo anche prima, avremo completato i 12 posti di terapia intensiva e poi c’è un intervento importante al pronto soccorso, di separazione di percorsi tra i portatori di malattie trasmissibili e i non portatori, che poi è poi la nostra mission». Lei sta gestendo i cantieri sanitari in tutta la Sicilia, le chiedo che ostacoli ha trovato nel rispetto dei tempi, un po’ ovunque, insomma qual è la situazione generale? «Le problematiche sono state essenzialmente operative, nel senso che abbiamo realizzato interventi di altissimo standard, non potevamo per altro essere difformi da uno standard mondiale. Le terapie intensive sono uguali in tutto il mondo e devono prestare la migliore assistenza ai pazienti in relazione a qualunque patologia di cui soffrano. Cioè per chi è reduce da interventi chirurgici gravi, per chi è affetto come nel nostro caso da gravissime insufficienze respiratorie, per chi è affetto da pluripatologie che si mettono insieme e determinano un quadro clinico degenerabile e quindi prossimo al fine-vita. Quindi i nostri reparti devono essere perfettamente sani sotto il profilo dell’aria, sicurissimi sotto il profilo dell’approvvigionamento elettrico, sicurissimi sotto il profilo dell’approvvigionamento dei gas e soprattutto per l’ossigeno, che dev’essere nelle quantità veramente consistenti necessarie per fare respirare una persona affetta da malattie polmonari. Quasi nessuno degli ospedali in cui siamo intervenuti era ed è nelle condizioni di assicurare ai nostri reparti queste forniture né sotto il profilo elettrico, né sotto il profilo dei gas né tantomeno sotto il profilo del trattamento dell’aria. Tutte queste difficoltà ci hanno imposto di realizzare noi infrastrutture che pensavamo di trovare all’interno degli ospedali. Questo ha comportato costi, tempi, progettazione etc... etc...». Ci assicura che quella di stamattina non è solo una passerella e domani scompaiono tutti? Lei vigilerà sul cantiere? «Io ho aperto un mio ufficio personale qui, come avevo promesso all’assessore Razza e al presidente Musumeci. Certo, penso che non potrò essere qui ogni giorno, sono una sorta di apolide, sono nato a Catania ma vivo a Palermo da 40 anni, quindi con le difficoltà del caso non sarò meno di due-tre giorni la settimana sempre presente a Messina, per seguire personalmente la chiusura di questi interventi». Ci rivediamo il 31 ottobre per l’inaugurazione? «Spero che ci si riveda prima del 31 ottobre, che è una data ultima, last date». Dopo aver visitato il cantiere del pronto soccorso ieri mattina abbiamo dato un’occhiata anche a quello della Terapia intensiva, che fortunatamente è parecchio avanti rispetto al primo. E abbiamo sentito il direttore dei lavori, l’ing. Salvatore Pignatone. Ingegnere, il commissario attuatore sostiene che anche questo cantiere sarà completato, in tutte le sue componenti entro ottobre, anche lei è di questo avviso? «Sì, farò tutto quello che è nelle mie possibilità e forse anche di più per rispettare i tempi di consegna perché ormai, come avete potuto notare, siamo alla fine. Mancano alcuni dettagli per completare il reparto e poi c’è la parte elettrica che è costituita da una cabina più tutti quadri di servizio, che completeremo appena arriveranno. Credo che tra 15 giorni arriveranno i box con le cabine elettriche e il trasformatore, inizieranno i lavori elettrici. Entro ottobre consegneremo il reparto, sicuramente». Facciamo un ragionamento generale, la qualità della sanità quando finirete tutto, si innalzerà? «Credo di sì. Già lo si può notare ad occhio nudo sia per tutti gli interventi che abbiamo fatto e per la qualità degli interventi fatti». In concreto? «Il numero dei posti che sono aumentati e le tecnologie che abbiamo installato, tutte di ultima generazione e all’avanguardia». Con l’ingegnere D’Urso prima parlavamo di una separazione dei percorsi tra pazienti Covid e pazienti che non lo sono, si realizza finalmente una gestione migliore? «Qua sì, assolutamente sì». In concreto cosa significa? «Significa che c’è meno rischio di contaminazione».

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