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Omicidio a Letojanni, uomo ucciso a coltellate in casa: era nudo. Fermato un 18enne

Massimo Canfora, 56 anni, operatore ecologico della ditta Loveral

Sconcerto a Letojanni per l’efferato omicidio avvenuto questa mattina in via Nenzi 8. Massimo Canfora, 56 anni, operatore ecologico della ditta Loveral, è stato ucciso all’interno della sua abitazione con numerosi fendenti da arma da taglio. A fare la raccapricciante scoperta del corpo nudo coperto di sangue, che macchiava anche le pareti della stanza, è stato il proprietario della casa, allertato da alcuni vicini.

L’uomo, descritto da tutti come una persona mite e affabile, viveva con il fratello nell’abitazione di via Nenzi e in questi giorni si trovava a riposo a seguito di un intervento chirurgico subito a entrambe le gambe, infatti usava le stampelle per muoversi, non senza difficoltà. Alcuni dettagli sarebbero emersi con sufficiente certezza: intorno alle 7,15 il fratello sarebbe uscito dall’abitazione per andare al lavoro, lasciando Massimo Canfora ancora vivo, a dormire nella sua camera. Intorno alle 8 l’arrivo sulla scena del crimine del proprietario dello stabile, rientrato a casa dopo una passeggiata e allertato dalle chiamate terrorizzate degli altri inquilini. L’uomo ha scorto il cadavere coperto di sangue e ha avvisato le forze dell’ordine giunte immediatamente: sul posto il sostituto procuratore Alessandro Liprino e i carabinieri con il capitano Giovanni Riacà, comandante della Compagnia di Taormina, e con il luogotenente Tony Zarrillo, comandante della Stazione di Letojanni. I carabinieri hanno fermato un 18enne che si trova adesso in caserma per rispondere alle domante del PM. I militari stanno sentendo anche alcuni vicini di casa. 

Intorno all’edificio, si sono radunati anche gli altri parenti della vittima, fra cui la sorella e i cugini, attoniti per l’accaduto. Sono subito scattate le indagini per ricostruire cosa sia avvenuto in quei drammatici 45 minuti: secondo una prima ricostruzione sembra non ci siano segni di scasso sulla porta d’ingresso, ciò indurrebbe a ritenere che sia stata la stessa vittima a fare entrare all’interno il suo assassino. Gli inquirenti stanno anche ricostruendo la personalità della vittima, la sua cerchia di contatti e il contesto nel quale il cruento delitto potrebbe essere maturato, senza escludere alcuna pista.

 

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