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A Messina non decollano i saldi post-Covid. «Le famiglie hanno pochi soldi»

È la motivazione principale secondo i commercianti messinesi intervistati da Confesercenti

Le vendite «rimarranno al di sotto dei valori pre-Covid e non saranno sufficienti a recuperare il gap con il passato». La previsione, rivelatasi profetica, era stata fatta dal Codacons, l’associazione dei consumatori, alla vigilia dell’avvio della stagione dei saldi. E i primi dati che arrivano dalla “prima linea”, quella dei commercianti, sembra confermare quella che, allora, era solo un’eventualità. La novità, secondo quanto emerso dall’indagine di Confesercenti Sicilia, è che il calo è generalizzato e, stavolta, rischia di coinvolgere anche e-commerce e grandi outlet. La rilevazione è stata effettuata su un campione di 193 negozi “di vicinato” a livello siciliano, di cui 46 nel solo territorio di Messina e provincia. E in particolare sono stati intervistati i titolari di negozi di abbigliamento e pelletterie. Nel Messinese, ad una settimana esatta dall'inizio dei saldi (in Sicilia sono partiti il 1. luglio, in tutta Italia il 2), si registra un calo medio che va dal -17% al -21%, in linea con il dato regionale. Da una proiezione nazionale, inoltre, sembra che la spesa media scenderà sotto i 150 euro pro capite. Secondo un dato non ancora ufficiale, ma che se confermato diventa significativo, si registrerebbe un calo a doppia cifra anche negli shop online e nei mega outlet. Un dato in controtendenza rispetto al passato, segno che davvero, quest’anno, c’è un’attenzione nettamente maggiore alla “tasca”, senza reali differenze tra negozio fisico, boutique, grandi centri commerciali ed e-commerce.

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