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Messina, la collina di Gesso ridotta in cenere. Fiamme anche a Gravitelli

In fumo ottanta ettari di macchia mediterranea. Danneggiate case rurali, lambito il cimitero. Rogo sotto controllo anche grazie all’impiego di mezzi aerei

Ormai sembrano cartoline vecchie e “grigie”. Un colore provocato dalla furia distruttiva dei roghi, tornata a bussare con insistenza alle porte della zona nord del territorio comunale. Sembra una lotta impari contro uno dei quattro elementi: il fuoco appunto. A sperimentarlo, stavolta, i residenti del villaggio di Gesso e delle zone limitrofe. Il risultato è un paesaggio “lunare” non nuovo a queste latitudini, basti pensare al devastante incendio che qualche anno fa mise in ginocchio Spartà e Calamona. Quello divampato ieri aveva proporzioni decisamente più contenute, con il fronte del fuoco esteso per circa quattro chilometri, tra la chiesa Madre e la frazione Locanda di Gesso. Più ridotte sì, ma ugualmente gravi, alla luce di un gesto che lo ha innescato certamente doloso.
La cronaca dell’ennesimo rogo si snoda lungo il solito cliché: sterpaglie che bruciano e che successivamente alimentano le fiamme, sempre più incontrollate, fino al decisivo quanto provvidenziale intervento degli uomini del “soccorso”. Sono le 12 di ieri quando al centralino del Comando provinciale dei vigili del fuoco arriva la segnalazione di un vasto incendio in via Torrente Gallo, tra Villafranca Tirrena e Gesso. Sul posto si precipitano varie squadre. Non solo pompieri provenienti da Messina e Villafranca, ma anche uomini del Corpo forestale e gruppi di volontari di Protezione civile. L’inferno in terra diviene tale, visto che la macchia mediterranea divorata si estende col trascorrere del tempo. Alla fine saranno 80 gli ettari inceneriti. In fumo alberi che hanno impiegato decenni per crescere e rasi al suolo in pochi minuti. Non solo: avvolte dalle fiamme anche molte casupole rurali, fortunatamente disabitate. Nel primo pomeriggio, sotto tiro pure il cimitero di Gesso, circondato dal fuoco che sembrava non dare tregua, nonostante il lavoro di squadre delle numerose forze in campo e dei mezzi disponibili. Tra questi, un Canadair e quattro elicotteri della Forestale. Una necessaria azione di contrasto portata avanti da terra e per via aerea. Alla fine, sono stati 127 i lanci di acqua prelevata dal mare effettuati sui focolai più imponenti. La battaglia contro l’incendio di Gesso è stata “vinta” soltanto in tarda serata, con la situazione dichiarata sotto controllo (anzi, «chiusa», come riferito dalla Sala operativa di via Salandra). Il bilancio, ovviamente, è pesantissimo: danni ingenti alle cose, oltre al verde scomparso; un vigile del fuoco rimasto intossicato; alcune famiglie costrette ad evacuare le abitazioni per precauzione. E le fiamme non sono mancate nemmeno nel centro cittadino, a causa di un rogo nella zona di Gravitelli, alle spalle di un complesso residenziale.
La giornata odierna, di quiete dopo la tempesta, sarà dedicata alla conta dei danni. Come già accaduto in molteplici circostanze, il Comune proverà a fare una stima, per poi avanzare richiesta di risarcimento alla Regione e al Governo. Ma con l’amara constatazione che la stagione estiva è iniziata ufficialmente da due settimane e già quella degli incendi si configura come un’emergenza.

 

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