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Messina, anziana cade... Il 118 "in ritardo" per colpa... dei pronto soccorso in tilt

Incredibile ma vero - afferma il sindacalista Gaetano Giordano - la prima ambulanza utile sarebbe partita da Scaletta Zanclea perché la città in quel momento era letteralmente scoperta

Una donna è caduta rovinosamente a terra nella zona a valle di piazza Cairoli. E' accaduto verso le ore 11 di ieri mattinae la signora, anziana, è stata soccorsa da alcuni passanti e da una pattuglia della polizia municipale che si trovava di servizio per il controllo del territorio.

L'anziana donna sanguinava dalla fronte e dal volto, oltre che dalle mani, le gambe e le ginocchia, ma quello che ha fatto preoccupare maggiormente chi ha prestato i primi soccorsi è stato il fatto che la donna avesse sbattuto a terra con il capo.

"E' stato così allertato il 118 e sollecitato più volte perché la signora aveva perso i sensi" spiega il sindacalista CSA-CISAL Gaetano Giordano che racconta: "Sono stati attimi di panico con ulteriori solleciti al 118, giunti anche da parte della polizia municipale. Incredibile ma vero - continua Giordano - la prima ambulanza utile sarebbe partita da Scaletta Zanclea perché la città in quel momento era letteralmente scoperta. Il personale del 118 - riferisce ancora il sindacalista - è arrivato a piazza Cairoli verso le ore 12,30 circa, prestando le prime cure alla sfortunata signora per poi trasportarla al vicino pronto soccorso dell'ospedale Piemonte. La signora - fa sapere ancora Giordano - se la caverà con qualche giorno di prognosi, ma poteva finire diversamente ed è inaccettabile che in una città come Messina, capoluogo di provincia di oltre 200mila abitanti, non siano disponibili mezzi di soccorso. Nella quotidianità - conclude - oltre gli innumerevoli incidenti stradali che si susseguono senza sosta dove i centauri riempiono pagine di cronaca e dove è inaccettabile che un messinese che si sente male debba sapere già a priori che nessuno lo soccorrerà prima di 90 minuti".

Immediata la reazione del dirigente del 118 Domenico Runci: "Sui tempi di intervento faremo le nostre verifiche, ma è giusto che la città sappia che in questo momento se un’ambulanza non arriva nei tempi è dovuto non al fatto che non vogliono intervenire, quanto piuttosto al fatto che i pronto soccorso degli ospedali sono diventati un vero e proprio collo di bottiglia molto spesso i nostri mezzi restano anche due o tre ore in attesa di poter consegnare il paziente che hanno trasportato quelle strutture soffrono in maniera evidente e serve un intervento deciso da parte di chi può ampliare quel tipo di servizio anche in una fase di recrudescenza del covid: solo per fare qualche esempio ieri a Milazzo il pronto soccorso è rimasto chiuso per quattro ore per mancanza di personale.

Ieri sera un paziente è rimasto dalle 22 all’una di notte in attesa di poter essere ricoverato al Piemonte dopo il nostro trasporto. In tutta la provincia abbiamo 38 ambulanze cinque di queste in città un numero probabilmente esiguo ma anche se ne avessimo 100 e ci fosse sempre questo problema al pronto soccorso non risolveremo granché ieri per esempio abbiamo dovuto mandare un’ambulanza da Messina a San Pier Niceto perché tutte quelle di quella zona erano bloccate negli ospedali. Non facciamo del 118 il capro espiatorio di problemi che sono ben più ampi e che coinvolgono un po’ tutto il mondo della sanità" ha concluso Runci che, dopo una verifica dei registri della giornata di ieri riferisce come la telefonata al 118 per il soccorso alla donna caduta a Piazza Cairoli sia arrivato alle 11:40 e che il mezzo sia arrivato a prestare soccorso alle 12:20 partendo però da Scaletta Zanclea, ribadendo sempre che se l’ambulanza è dovuta arrivare dalla provincia il motivo è legato al fatto che le altre cinque della città erano occupate in altri interventi o come già riferito in attesa di poter consegnare il paziente ad uno degli ospedali della città.

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