Venti milioni di euro sono molti, per cominciare, e pochi, per finire la grande opera. Sono un passo concreto, finalmente, dopo tanti annunci e soldi davvero di carta, nel senso di risorse promesse e rimaste solo sulla carta. Ma se si pensa che, per bonificare completamente la Zona falcata di Messina, dovrebbero servire tra gli 80 e i 100 milioni di euro, 20 sono solo una piccola parte, un quarto o un quinto dei fondi necessari. Ma l’emendamento al decreto Aiuti sulla Zona falcata firmato dall’on. Matilde Siracusano, emendato dal Governo e riformulato dalla stessa deputata messinese di Forza Italia, è, in ogni caso, manna che arriva dal cielo. E serve anche a vincolare gli attori protagonisti, i “dotti medici e sapienti” seduti al capezzale del “grande malato”, al mantenimento degli impegni. Il metodo è lo stesso che è stato adottato per la legge speciale del Risanamento e non è un caso che la battaglia parlamentare condotta dall’on. Siracusano sia stata fatta propria, anche in questo caso, dalla ministra del Sud, Mara Carfagna. Il via libera della Commissione Bilancio e Finanze della Camera consente lo stanziamento di quelle somme che sono suddivise nell’arco di tre anni: 2 milioni subito (da spendere assolutamente entro il 2022), poi i restanti 18 tra il 2023 e il 2024. «L’emendamento dell’on. Siracusano, che permetterà alla nostra città di poter contare su somme cruciali per il risanamento di una zona con un potenziale di sviluppo enorme, è frutto di una visione politica pragmatica, sempre rivolta al servizio di una comunità, la nostra, che merita azioni concrete come questa». Lo dichiara Maurizio Croce, che, poi, aggiunge: «Voglio esprimere un sincero ringraziamento alla parlamentare e all’amica Matilde Siracusano, che ancora una volta ha dimostrato come, attraverso la passione, la determinazione, la forza delle idee e l’amore incondizionato per il ruolo che svolge e per la comunità che rappresenta, sia possibile ottenere traguardi sostanziali, attraverso i quali potremo costruire nuove e affascinanti prospettive per la nostra città. Sulla Zona falcata un tema discusso e abusato, e non solo nel corso della recente campagna elettorale, avevo espresso, pur rischiando di apparire impopolare, una visione molto netta: non può esserci spazio per avanzare promesse vuote, se l’oggetto in questione è una zona notoriamente inquinata e contaminata, che giocoforza, prima di tutto, va bonificata e risanata. Questo risultato ottenuto da Matilde Siracusano, grazie al cui impegno arriveranno 20 milioni per il risanamento della Zona Falcata, esprime senza mezzi termini una concezione pragmatica della politica, quella visione secondo la quale per costruire le altezze è necessario, con impegno e serietà, partire sempre dalle basi». Partire dalle basi, dice Croce. Bene. Ma da dove si parte, in questo caso? Dalla necessità, come viene ribadito ormai da anni, di procedere alle bonifiche. Di chi è la titolarità degli interventi? Dell’Autorità di sistema portuale dello Stretto (ma c’è anche la Regione in ballo, e ovviamente il Comune non può non essere spettatore-attore interessato). Che cosa si sta facendo? A che punto siamo, dopo la convenzione stipulata con la società statale Sogesid nel febbraio del 2021? A queste domande darà risposta il presidente Mario Mega che dovrebbe convocare una conferenza stampa per la prossima settimana. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina