La stagione non è a rischio, ma di certo l’avvio è stato veramente al rallentatore. Mentre le spiagge sono già state prese d’assalto da chi cerca rifugio dallo scirocco e punta alla prima tintarella, gli stabilimenti balneari sono alle prese con la spasmodica ricerca di personale. Il nodo più difficile da sciogliere è quello degli assistenti bagnanti, senza i quali la struttura non può nemmeno aprire. Ma la caccia è aperta anche al personale di cucina e di sala per i servizi connessi al lido. Anche in questo caso, non c’è una domanda che risponda alla consueta mole stagionale di offerte. E in città, ma lo stesso discorso vale anche per grandi centri turistici come Milazzo e Giardini, diversi lidi non hanno ancora aperto perchè manca il personale.
«Per una norma solo siciliana – spiega Santino Morabito coordinatore della Federazione imprese balneari di Messina – dalla scorsa stagione servono due assistenti bagnanti per ogni lido e, visti gli orari di balneazione, serve fare due turni. Quindi almeno 4 bagnini per ciascun stabilimento. Un numero complessivo di oltre 120 figure e, ad oggi, ne mancheranno almeno la metà. Un problema non solo siciliano ma di tutto il Paese, solo che al nord hanno sopperito con personale croato che viene a fare la stagione in Italia». Eppure gli assistenti bagnanti non mancano nel messinese. Da gennaio ad oggi solo la Federnuoto ( altre due federazioni tengono questi corsi) ne ha licenziati ben 103, eppure non sono sul mercato. «Poi sono pochi quelli che vogliono lavorare – spiega Morabito – e usano quel brevetto federale per avere punteggi nei concorsi pubblici».
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