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Stromboli, dopo l'incendio la Procura apre un'inchiesta. Divampano le polemiche

Dopo 24 ore di lanci di acqua con i velivoli e operazioni a terra, persone allontanate dalle zone abitate, danni alle case con finestre, tende e tavoli bruciati e decine di ettari di macchia mediterranea distrutta stamane è stato spento l’incendio a Stromboli nelle Eolie, ma divampano le polemiche sulla causa delle fiamme. Sotto accusa, sui social e nel tam tam tra i cellulari degli abitanti, è la produzione della fiction sulla protezione civile, con Ambra Angiolini e regista Marco Pontecorvo, figlio di Gillo.

La società che la sta realizzando, la «11 marzo», sostiene che «l'accaduto sembra dovuto al caso ed all’imprevedibile», ma secondo testimonianze la produzione avrebbe acceso un piccolo fuoco per girare una scena che poi a causa dello scirocco e della inesperienza si sarebbe trasformato in un incendio di proporzioni enormi. La procura di Barcellona Pozzo di Gotto indaga, mentre i carabinieri hanno raccolto atti e testimonianze a cominciare da quelle della troupe e del regista Pontecorvo. Una donna che sul proprio profilo Facebook scrive di essere traduttrice e giornalista ha girato un video, postato ieri, proprio vicino l'incendio e sembra sicura di ciò che afferma: «Altro che agricoltore, il disastroso incendio è stato causato per un piccolo rogo che doveva essere controllato, acceso per le riprese della fiction sulla Protezione civile, con tanto di sei pompieri presenti sull'isola per monitorarlo, che si sta girando a Stromboli. Il fuoco all’altezza del Timpone è scappato subito di mano complice il vento di scirocco». «Mi chiedo - aggiunge - come si fa ad appiccare il fuoco nel Timpone in una montagna, che è riserva naturale e in una giornata in cui soffia lo scirocco. Io non sono dell’isola, ma lo sanno tutti che quando c'è lo scirocco i fuochi non si accendono. Adesso c'è un disastro naturale. Ed è molto grave per gli isolani, gli animali, la vegetazione, per l’isola che è un paradiso terrestre».

Il Comando generale dei vigili del fuoco dice che il personale che era Stromboli «in concomitanza della lavorazione di una fiction cinematografica» al momento in cui è scoppiato l’incendio «non era sul luogo delle riprese in quanto non era ancora stato dato il nulla osta all’inizio delle attività», mentre la Regione siciliana sostiene che i pompieri fossero presenti «probabilmente per l’accensione, il controllo e lo spegnimento di un incendio simulato, funzionale alle riprese». Il Comando sottolinea che «ogni operazione eventualmente eseguita, sulla quale sono in corso accertamenti, non era autorizzata in assenza della squadra dei vigili del fuoco».

La produzione afferma, d’altro canto, che «tutti i necessari permessi ed autorizzazioni erano stati richiesti ed acquisiti e la realizzazione di ogni scena era stata affidata a professionisti di sicura esperienza e competenza». "Sarà fatto tutto il necessario - precisa la 11 marzo - per cooperare con le Autorità e per limitare il più possibile il disagio sopportato dalla popolazione dell’Isola, che ha accolto la nostra troupe con grande calore ed accoglienza». La Rai, da parte sua, fa sapere «di non avere alcuna responsabilità nella produzione esecutiva della serie. L'attività non vede impegnati personale e mezzi dell’azienda. La produzione esecutiva della serie televisiva viene organizzata e realizzata, in modo indipendente dalla Rai, dalla società 11 marzo». Il deputato di Italia Viva, Michele Anzaldi, ha chiesto che l’azienda televisiva «faccia chiarezza su ciò che è accaduto» e presentato due interrogazioni: una alla Commissione di Vigilanza in cui chiede «se la Rai abbia già destinato alla società eventuali somme economiche per sostenere i costi della fiction» e un’altra alla ministra dell’Interno Luciana Lamorgese per sapere «se una eventuale autorizzazione ad appiccare un rogo per ragioni cinematografiche e televisive sia compatibile con il divieto in vigore a Stromboli di accendere fuochi nelle giornate calde e particolarmente ventilate».

Intanto era un paesaggio spettrale quello che si presentava stamani sull'isola di Stromboli. Il rogo che per tutta la giornata di ieri e buona parte di questa notte è divampato alle pendici del vulcano è stato domato grazie anche alla solidarietà della gente dell’isola che per tutta la notte si è adoperata in tutti i modi per salvare il salvabile e per evitare che il disastro assumesse proporzioni ancora più tragiche. Incalcolabili i danni. Ed eloquenti le immagini ricavate dal video girate con l'ausilio di un drone da "Stromboli Stati D'animo" e pubblicato stamani su Facebook. Carbonizzata la vegetazione spontanea, ma anche le colture private e quelle a ridosso delle abitazioni.

Per ore le persone che vivono sull'isola sono state impegnate a salvare le loro case, le attività. Allarmati anche i turisti che già da settimane frequentano Stromboli. Molti si sono rifugiati sulla  spiaggia dove hanno trascorso la notte. Per precauzione la nave "Antonello da Messina" è stata fatta arrivare al porto di Stromboli  per una eventuale evacuazione.

Le operazioni

Da Lipari nel cuore della notte era partito il traghetto della Siremar che ha trasportato tre automezzi dei Vigili del fuoco, e il presidente dell’associazione radioamatori eoliani Pino Orto.
Su Stromboli erano già impegnati i carabinieri che hanno fatto mettere in sicurezza abitanti, turisti dalle loro case a rischio, così come anche nel ristorante dell’Osservatorio che è stato salvato grazie all’impegno soprattutto dei più giovani, sei volontari dell’Are, oltre quelli dei VIS. La nave è poi ripartita per Lipari e ha proseguito il collegamento di linea con Milazzo. Nell’isola è atteso un canadair per la bonifica.

Intanto a Stromboli sono in corso le operazioni di bonifica della zona colpita per scongiurare la possibilità di ripresa delle fiamme. Squadre dei vigili del fuoco sono impegnate nella parte alta dell’isola, vicino all’Osservatorio, dove stanno verificando le strutture nella zona. Numerose le reazioni dopo quanto accaduto. Il Codacons, con un esposto che sarà presentato alla Procura di Barcellona chiede di "indagare per la possibile ipotesi di disastro ambientale, accertando eventuali responsabilità della troupe che stava girando una fiction sull'isola" chiedendo, "nel caso, di risarcire i danni procurati". Sull'isola si trova ancora Ambra Angiolini mentre una parte della troupe ha lasciato Stromboli.

Fns Cisl Messina: "Nessun vigile del fuoco presente al momento dell'incendio"

“I vigili del fuoco sul set della fiction della Rai a Stromboli erano presenti solo per movimentare i mezzi del Corpo, secondo gli accordi tra la produzione e l’Amministrazione centrale del Corpo nazionale”. A precisarlo è il Segretario Generale della Fns Cisl di Messina, Letterio Pagano, che sottolinea come “non corrisponda al vero, nonostante la nota della Regione, che la presenza era dovuta all’accensione e al controllo delle fiamme necessarie per la ripresa delle scene”.

“Sarà l’indagine disposta dalla Procura ad accertare la dinamica e le cause dell’incendio, ma quel che preme a questo sindacato – continua Pagano – è precisare che, al momento e sul luogo del divampare delle fiamme, non era presente alcun vigile del fuoco. I Vigili del Fuoco sono intervenuti prontamente successivamente riuscendo con non poche difficoltà a contenere l’incendio che aggrediva un’abitazione. Subito dopo, a causa del forte vento, la situazione è divenuta non più gestibile con le sole forze di terra ed è stato necessario chiamare i rinforzi aerei”.

 

 

 

 

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