Nella giornata di venerdì 29 aprile, ufficiali di polizia giudiziaria della Capitaneria di Porto di Messina hanno eseguito il decreto di sequestro preventivo disposto dal Tribunale di Messina, Sezione Giudici per le Indagini Preliminari sulla scorta degli elementi probatori raccolti nel corso delle indagini, accogliendo la richiesta della Procura della Repubblica di Messina, che ha condotto delle corpose e meticolose indagini durate circa due anni. Il sequestro ha compreso l’intera area di cantiere che consta di capannoni/manufatti ospitanti vari reparti di lavorazione, come officine meccaniche elettriche e falegnameria, oltre a superfici esterne adibite ad alaggio e varo unità a motore e vela, e area destinata a manutenzioni ordinarie e straordinarie. Nel sequestro ricadono, inoltre, tutte le aree adibite a deposito temporaneo di rifiuti di vario genere e tipo, pericolosi e non e di tutti i cumuli di rifiuti riscontrati all’interno dell’area stessa. Tale attività di polizia ambientale ha comportato l’iscrizione di 2 persone sul registro degli indagati, ai quali sono stati notificati gli avvisi di chiusura delle indagini preliminari. Si precisa che la posizione delle persone indagate rimane al vaglio della Autorità Giudiziaria, pertanto le stesse non possono essere considerate colpevoli sino all’eventuale pronunzia di una sentenza di condanna definitiva. Al fine di assicurare i beni sottoposti a sequestro, l’intera area è stata delimitata con apposizione di cartelli indicanti “Bene sottoposto a sequestro preventivo da parte dell’A.G. art.321 cpp” e sigilli di Stato, oltre a del nastro bicolore bianco/rosso con scritta Guardia Costiera. Il Nucleo di Polizia Ambientale della Guardia Costiera di Messina provvederà a effettuare una costante campagna di prevenzione e repressione degli illeciti in materia ambientale al fine di sensibilizzare l’utenza e i fruitori del mare e delle spiagge a una sempre maggiore attenzione verso la tutela delle acquee e degli ambienti marini.