Barcellona, niente gite scolastiche. Gli studenti del "Medi" protestano a colpi di... uova e pomodori
Sit-in di protesta degli studenti del vasto complesso scolastico superiore pertinente al "Medi" per la mancata organizzazione dei viaggi d'istruzione di fine anno scolastico. Nel corso della mattinata, un centinaio di alunni, attrezzati di cartelloni con slogan inneggianti disapprovazione, hanno manifestato fuori dallo storico plesso ospitante il Liceo classico "Luigi Valli" sottolineando il proprio disappunto per i ritardi con i quali gli uffici di dirigenza e il Consiglio d'Istituto non sono riusciti a chiudere il cerchio per programmare le trasferte studio destinate al quinquennio. Una protesta sfociata persino in lancio di uova e pomodori da parte di uno sparuto gruppo di ragazzi verso l'ingresso principale della struttura, quest'ultimo simbolo di un istituzione che secondo alcuni rappresentanti degli studenti "non garantisce pari diritti ai suoi alunni". Una tesi che troverebbe ragione nella programmazione degli altri istituti superiori della città del Longano, che per tempo e con modalità precise stanno garantendo o garantiranno a breve i viaggi d'istruzione per i propri studenti. Una protesta-sciopero che minaccia di procedere ad oltranza con la possibilità, anche, di un'occupazione del plesso. La dirigente Domenica Pipitò ha dovuto ricorrere alle forze dell'ordine per sedare gli animi, tra l'altro sfociati in atti inaccettabili. Un eccesso che ha comportato anche la decisione della scuola di non organizzare le gite per quest'anno. Dapprima della decisione, l'intervento della preside dopo il colloquio avuto con i rappresentanti: «I ragazzi erano al corrente delle difficoltà che abbiamo dovuto affrontare, sia per quanto riguarda l'emergenza pandemica che per la mancata disponibilità mostrata da una parte del corpo docenti di affrontare le trasferte - sottolinea la preside -. Alla luce di questo, abbiamo cercato di evitare viaggi all'estero, puntando inizialmente su mete italiane, ma l'organizzazione ha subito dei rallentamenti anche a causa del rifiuto palesato dalle agenzie viaggi per l'impossibilità di garantire una collocazione in strutture alberghiere idonee ad ospitare un numero importante di ragazzi». Studenti e famiglie in tumulto, che dopo due anni di pandemia dovranno inghiottire un altro boccone amaro per un passaggio a vuoto che presagirà, verosimilmente, nuovi capitoli di polemica