Il primo confronto tra il presunto killer di Camaro San Luigi e il gip Fabio Pagana si terrà domani mattina. Alle 12, nell’aula H del Tribunale di Messina, Claudio Costantino sarà interrogato sicuramente in presenza dell’avvocato Filippo Pagano, suo difensore insieme al prof. Carlo Taormina. Non si sa ancora se quest’ultimo presenzierà al faccia a faccia. In ogni caso, ieri, una volta fissati data e ora dell’adempimento a garanzia dell’indagato, l’avv. Pagana ne ha dato comunicazione al suo collega.
Sul capo del trentasettenne pende la pesantissima accusa di duplice omicidio, aggravata dalla latitanza e dall’essersi quindi sottratto agli ordini di cattura spiccati dallo stesso giudice per le indagini preliminari all’inizio dello scorso mese di gennaio. La difesa, con tutta probabilità, proverà a giocarsi la carta della legittima difesa, sostenendo che Costantino avrebbe sparato all’indirizzo di Portogallo e Cannavò per salvare la propria pelle, durante la spedizione punitiva nella sua stessa abitazione. Ma nel corso del confronto, non ci si concentrerà solo sui fatti di sangue di Camaro. Il gip chiederà all’indagato come sia fuggito, chi lo ha aiutato a sottrarsi all’arresto, come abbia trascorso il periodo della latitanza. Altri aspetti rimasti oscuri riguardano l’arma del delitto, il ritrovamento del suo scooter sui colli Sarrizzo e la scintilla della violenta aggressione da parte di coloro che poi sono stati uccisi, Portogallo nel corso della sparatoria, Cannavò successivamente, al Policlinico universitario Gaetano Martino, dopo il ricovero all’ospedale Papardo (i familiari delle due vittime sono assistiti dagli avvocati Cinzia Panebianco e Angela Martelli). Cosa c’era dietro al regolamento di conti? Quali erano le questioni da lavare col sangue? Interrogativi, questi, che hanno la forma di tessere di un mosaico la cui immagine è in divenire.
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