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Controlli nei cantieri edili messinesi: 10 denunce, 2 attività sospese e 200 mila euro di multe

Le verifiche si sono concentrate in particolare sulla tutela e sicurezza degli operai. Scoperto anche un lavoratore in nero: l'impresa è stata sanzionata con 2.000 euro e l’obbligo di regolarizzare la sua posizione

Nello scorso mese di marzo, nell’ambito delle attività e dei servizi di controllo dei cantieri edili disposti dal Comando Provinciale Carabinieri di Messina, d’intesa con il Dirigente dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Messina, ing. Venerando Lo Conti, e attuate dai Carabinieri delle Compagnie di Patti, Barcellona Pozzo di Gotto, Mistretta, Sant’Agata Militello e Taormina, in collaborazione con il Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro del capoluogo, sono stati ispezionati 10 cantieri dislocati nella provincia. Tutti i controlli hanno avuto come finalità la verifica del rispetto delle normative di settore, con particolare riferimento alla tutela e alla sicurezza dei lavoratori.

All’esito delle attività svolte, i Carabinieri hanno denunciato 10 persone all’Autorità Giudiziaria comminando a carico dei responsabili sanzioni e ammende per l’ammontare complessivo di oltre 200.000 euro nonché la sospensione temporanea di 2 attività, a seguito delle gravi criticità riscontrate. Tra le violazioni accertate dai militari dell’Arma, emergono in particolare quelle per l’aver omesso l’utilizzo dei dispositivi di protezione e le attrezzature idonee ai fini della tutela e della sicurezza dei lavoratori, l’installazione di parapetti al fine di evitare rischi di caduta, la formazione dei lavoratori sui rischi della loro attività in cantiere, adottare adeguate misure alle impalcature o ponteggi atte a eliminate pericoli di caduta di persone o cose, nonché adottare misure tecniche ed organizzative necessarie ad eliminare o ridurre al minimo i rischi in materia di valutazione del rischio elettrico.

Inoltre, nel corso dei servizi sono stati controllati circa 60 lavoratori e i Carabinieri hanno scoperto la presenza di un lavoratore “in nero”, motivo per cui a carico di un’impresa è stata comminata la sanzione aggiuntiva di 2.000 euro, con l’obbligo di regolarizzare la sua posizione.

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