Assolti invece da ogni accusa, con la formula "perché il fatto non sussiste", gli altri imputati per reati minori del processo, parenti delle vittime, Vittorio Contiguglia, Santino Contiguglia e il figlio Salvatore, che rispondevano di violenza privata in concorso. Per loro il pm Apollonio aveva richiesto a gennaio scorso pene tra i 6 e i 4 anni. Nell'agosto del 2019 il paternese Russo, con il cognato e le rispettive famiglie, stava trascorrendo le vacanze estive nel centro nebroideo ma ebbe uno scontro verbale con i componenti della famiglia Contiguglia per l’uso di quel parcheggio per disabili accanto l'abitazione. Così la sera del 15 agosto 2019, insieme ad altri quattro familiari, Santino Contiguglia, parente delle due vittime, si recò a casa di Russo, chiedendogli di uscire per un chiarimento. La prima ipotesi prospettata dagli inquirenti era che il macellaio paternese si fosse impossessato di una pistola durante una colluttazione con i Contiguglia, strappando l’arma dalle mani di uno di loro, tanto da invocare inizialmente la legittima difesa. Ma la ricostruzione balistica e le successive indagini dei carabinieri della Compagnia di Patti, coordinati all'epoca del tenente Rocco Romeo, portarono a ben altre conclusioni.
Duplice omicidio a Ucria per un parcheggio nell'estate 2019: 30 anni al macellaio Salvatore Russo
Furono uccisi Antonino “Nuccio” e Fabrizio Contiguglia, rispettivamente di 62 e 27 anni, zio e nipote
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