Si parla da anni di recuperare la zona falcata, un'incantevole propagine della città, però sembra un lembo di terzo mondo. Negli ultimi giorni dopo la morte dello storico Franz Riccobono che tanto si è battuto per il recupero della real cittadella, anche il presidente della regione Nello Musumeci si è impegnato per garantire il recupero delle mura settecentesche. Incontri, tavole rotonde, protocolli d'intesa si sono susseguiti negli anni, ma questo è il risultato... Stamattina le telecamere di RTP hanno documentato l'inferno di San Raineri, a pochi metri dagli imbarcaderi cumuli di rifiuti rappresentano il biglietto da visita della città per chi sbarca a Messina. Spazzatura depositata da mesi, che nessuno raccoglie chissà perché... e chissà perché ci sono persone che abbandonano i rifiuti per strada, poco più avanti vicino mar Sicilia una ringhiera divenuta un'appendi sacchetti, un modo per beffarsi dei cittadini civili che invece i rifiuti li differenziano a casa, senza sporcare la città. Stesse scene nel piccolo parcheggio che si trova di fronte al cavalcavia, montagne di spazzatura deturpano la magia di uno dei luoghi più caratteristici della città, per non parlare poi delle strade ridotte ad autentiche trazzere, buche enormi, asfalto sparito ovunque, marciapiedi dissestati, cartelli stradali divelti, erbacce che crescono dappertutto ed a dismisura. Il degrado non risparmia nemmeno il campetto di basket donato dall'ex sindaco Renato Accorinti, poteva diventare una piccola oasi di svago per i giovani, è stato inghiottito anch'esso da spazzatura, escrementi, cattivi odori. Ed allora non resta che domandarci se la zona falcata faccia ancora parte di Messina o sia una repubblica autonoma dove non serve intervenire e se da un lato l'inciviltà di alcuni messinesi la fa da padrona, dall'altro spicca la trascuratezza ed il menefreghismo di chi la città l'ha governata riducendola in queste condizioni.