La corsa al pieno di benzina è iniziata già da venerdì ma ieri è stato un vero e proprio assalto. Tra psicosi e preoccupazione i messinesi si sono messi in coda per fare il pieno di carburante allarmati dalle notizie di un fermo degli autotrasportatori (poi stoppato) e dei rincari per la guerra in Ucraina. Sono perplessi, sorpresi, rassegnati ma anche con i nervi a fior di pelle. L’attesa media per riuscire a fare benzina è di oltre 20 minuti. A metà mattinata, al distributore all’altezza del museo regionale, sul viale della Libertà, la fila era già consistente. «Penso che sia un timore ingiustificato – dice Giovanni, responsabile della stazione di servizio – certo la situazione in generale preoccupa anche noi ma cerchiamo di accontentare tutti i clienti. Le persone sono molto preoccupate, ci chiedono quanto durerà la protesta e perché la benzina costa così tanto, risposte difficili da dare anche noi non sappiamo il motivo reale e temiamo che la situazione sia preoccupante». Timori confermati anche da chi è in fila: «ho il serbatoio vuoto, farò il pieno perché se nei prossimi giorni continua così non voglio fare altre file» dice Giustino che è in coda da 20 minuti. «Non sono preoccupato tanto per la benzina – aggiunge – quanto per la situazione internazionale che non è tranquilla, avendo due figli piccoli che mi fanno tante domande sono preoccupato, speriamo che la diplomazia si attivi per far finire questo conflitto, perché, come è stato detto da Draghi, non siamo in un’economia di guerra ma dobbiamo prepararci quindi dobbiamo ragionare come se lo fossimo». C’è chi è rassegnato come Sergio: «Rispetto agli altri distributori qua c’è meno fila, ma vedo che la benzina sta arrivando a prezzi da gioielleria, alla fine andremo a piedi». File contenute ma continue all’automatico nei pressi di villa Sabin. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina