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Controlli della municipale nei locali di Messina. Oltre 20mila euro di sanzioni nel fine settimana

Intensa attività della polizia municipale  nel settore ristorazione  con controlli sui prodotti carnevaleschi e nel fine settimana con ispezioni di locali di intrattenimento musicale e ballo. Ad oggi le sanzioni inflitte superano i 20.000 euro, sebbene, per alcune attività , le verifiche documentali sono ancora in corso, e non è escluso, riferisce il commissario Giardina, la contestazione di ulteriori sanzioni laddove le difformità riscontrate all’atto dei controlli non dovessero essere confortate dagli atti d’ufficio trasmessi dalle ditte.

Pulizia e igiene dei luoghi di somministrazione, pubblica incolumità, disturbo della quiete pubblica violazione norme anticovid, sono questi i principali illeciti accertati dalla sezione di polizia commerciale. In un locale di ristorazione oltre a carenze igieniche e insalubrità dei luoghi si accertava che un operatore due addetti ai locali cucina svolgevano l’attività lavorativa privi del prescritto green pass, mentre in un altro locale veniva sanzionato un operatore del settore che, incurante delle più elementari norme igieniche somministrava a mani nude alimenti e contemporaneamente maneggiava il denaro senza alcun accorgimento. Controlli in settimana sono stati effettuati su prodotti carnevaleschi, con maggiore attenzione a quelli utilizzati dai bambini, accertando che centinaia di cosmetici erano posti in commercio privi delle indicazioni di legge ossia ingredienti, scadenza e avvertenze in lingua italiana. Immediatamente la merce, tolta dai banchi di vendita veniva avviata alla distruzione secondo le procedure di legge. Infine nel fine settimana la polizia annonaria ha effettuato controlli nella zona della così detta movida, accertando che un locale, nonostante la diffida del dipartimento ambiente e sanità del comune continuava incurante a svolgere attività di intrattenimento musicale mentre due discoteche, ancorché autorizzate stavano violando le norme anticovid che prevede, per dette attività, la riduzione del 50% della loro capienza. Infine interrotto l’intrattenimento musicale posto in essere all’aperto da un pubblico esercizio che, sebbene l’ordinanza comunale prevede la cessazione di detta attività alle ore 00.30, alle ore 3.00 continuava liberamente emettere musica. Oltre la sanzione da 450 non è esclusa la contestazione del disturbo della quiete pubblica.

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