Potrebbe esserci un’altra clamorosa verità sullo sfondo del gravissimo incidente stradale che intorno alle 4 di notte del 12 febbraio scorso, sul ponte al confine tra Falcone e Oliveri, lungo la Statale 113, ha provocato la morte del noto chef 37enne Alessio Terranova.L’uomo è morto poche ore dopo lo schianto all’ospedale “Barone-Romeo” di Patti per un arresto cardiaco a seguito delle lesioni procurate al cranio, a un polmone e ad uno dei due arti inferiori.
Se la primissima catalogazione investigativa dei carabinieri era stata, anche se con molti dubbi per gente esperta come loro, quella del probabile incidente autonomo, («... all’apparenza un incidente autonomo»), a quanto pare già a poche ore da quella tragedia lo scenario era cambiato del tutto. E adesso giungono le prime conferme giudiziarie.
Perché il procuratore capo di Patti Angelo Cavallo e il suo sostituto Alice Parialò sono convinti che quella maledetta notte, sulle strade strade strette di Falcone e Oliveri, fosse in corso una vera e propria gara tra due auto: la Bmw bianca del povero Terranova e una Audi A3, che è stata posta sotto sequestro con l’iscrizione nel registro degli indagati del conducente, R.F., un 24enne che abita ad Oliveri. L’uomo, che è assistito in questa vicenda dall’avvocato Giuseppe Ciminata, potrebbe essere interrogato quanto prima per fornire la sua versione dei fatti.
Con quale accusa? Ancora non trapela tra le poche carte dell’inchiesta già visibili, ma è ipotizzabile una contestazione di omicidio stradale che prevede condanne molto più severe rispetto alla legislazione precedente. La linea d’indagine adottata dalla Procura di Patti è pero molto chiara, e si evince dallo stesso decreto di sequestro dell’Audi A3 appartenente al 24enne di Oliveri. Il pm Parialò parla senza mezzi termini della vicenda: «... posto che dalle immagini acquisite si vedevano l’auto del Terranova e quella condotta dal F. ingaggiare una competizione fatta di continui sorpassi a velocità vertiginosa in tratti di strada urbana con limiti di velocità molto bassi».
Il magistrato afferma anche che «... dall’attività di indagine effettuata già nelle immediatezze del fatto era evidente la sussistenza del reato in contestazione».
Il sequestro dell’Audi A3 si è reso necessario per un motivo ben preciso, e lo spiega lo stesso pm: «... chiaro che si tratta di cose pertinenti il reato il cui sequestro appare necessario al fine di accertare i fatti per cui si sta procedendo. In particolare poiché dalla competizione derivava la morte del Terranova è necessario capire, effettuando opportuni rilievi tecnici sul mezzo verificando la presenza di urti ovvero tracce di sangue anche solo del conducente, al fine di verificare la sciagurata condotta posta in essere e comprendere compiutamente la dinamica del sinistro».
Lo stato in cui è stata trovata l’Audi A3 all’atto del sequestro, del resto è abbastanza emblematico, e lo descrive lo stesso pm: «... varie striature sportelli anteriore e posteriore lato dx, sia nella parte centrale che bassa; due ammaccature parafango anteriore dx, sia nella parte alta che bassa; piccola porzione vernice divelta sul cofano anteriore; striatura orizzontale paraurti posteriore; parasassi sganciato».
Un passaggio fondamentale dell’inchiesta sarà probabilmente la verifica della eventuale presenza di tracce di vernice dell’Audi A3 sulla Bmw condotta da Terranova e anche lungo il guard-rail o in altri punti strutturali del ponte al confine tra Falcone e Oliveri, il luogo dove si è verificata la tragedia. Un altro step fondamentale sarà fornito dalla testimonianza del passeggero che si trovava a bordo della Bmw bianca condotta dal povero Terranova, il 33enne G.B., di Oliveri, che è riuscito ad uscire dall’abitacolo della berlina ed è rimasto seriamente ferito al volto, e si trova ricoverato al Policlinico di Messina. Ancora non ha potuto fornire la sua versione ma a quanto pare molto presto sarà sentito dagli inquirenti per raccontare cosa è successo quella notte. Eppure quella serata era iniziata spensieratamente per Terranova e i suoi amici, lo chef avrà sicuramente raccontato del grande successo avuto a Casa Sanremo, al Festival, tutti seduti intorno a un tavolo in una panineria di Falcone, a mangiare e bere in allegria. Tutti ignari che di lì a poco si sarebbe consumata una tragedia.
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